«Mio padre sparito in guerra
Non l'ho mai conosciuto»

Luigi Auguadro di Albate è tra i dispersi della campagna di Russia

COMO «Aiutatemi a trovare mio padre che non ho mai conosciuto». L'appello arriva da Pieraldo Auguadro, 68 anni, di Albate.
«Quando alla mia mamma arrivò la notizia del papà disperso in guerra, era incinta di me da sette mesi», racconta. Del papà gli rimane una decina tra lettere e cartoline militari spedite a casa dal fronte russo. L'ultima del 19 dicembre 1942. «Sono contento della tua ottima salute, simile la mia», scriveva Luigi alla moglie Angela, entrambi nati nel 1913. Qualche riga dopo, però, le rimproverava bonariamente il fatto che in una sua precedente missiva del 5 dicembre si fosse lamentata del freddo. «Qua - le risponde - siamo già arrivati a 35 sotto zero».
Il figlio non sa dire molto altro del padre. Tra l'altro, qualche decennio fa, il dialogo con i genitori non sempre era facile come, solitamente, lo è oggi. «Ne abbiamo parlato poco, di papà - riferisce Pieraldo -. "Eravamo fidanzati, ci siamo sposati, sono rimasta incinta e non l'ho più visto": la mamma non mi ha detto molto più di questo».
Qualche informazione sulla sua presunta fine l'ha avuta da un commilitone del padre, tale Mauri, nonno di quel Luca che il 2 agosto 1980 morì con i suoi genitori nella strage della stazione di Bologna. «Mi disse - racconta Pieraldo - che il papà era con lui durante un attacco dei russi, stava sparando con la mitragliatrice e poi non lo ha più visto. Di più non saprei dire, anche perché questo racconto risale agli anni Cinquanta, quando io ne avevo 14».
I genitori di Pieraldo Auguadro si sono sposati nel '40, quando avevano 27 anni. È una delle poche date certe su cui può contare il figlio. Per il resto, non sa nemmeno in quale giorno sia deceduto suo padre. Pieraldo Auguadro ha tentato, in anni ormai lontani, di sapere qualcosa di suo papà.
L'appello è forte e chiaro: «Vorrei sapere dove sono i resti di mio padre, ammesso che sia rimasto qualcuno in grado di dire qualcosa». Se ci fosse, questo "qualcuno" è pregato di mettersi in contatto diretto con Pieraldo Auguadro al 333/32.94.477.


Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola domenica 30 ottobre

© RIPRODUZIONE RISERVATA