Spari, minacce e incendi
La Piovra assedia Como

Quattro anni di vetrine scambiate per sagome del tiro a segno. Auto confuse per pire funerarie. Uomini e donne minacciati e malmenati. L'antimafia tira le somme di tutti quegli episodi di criminalità riconducibili alla malavita calabrese.

COMO Quattro anni di vetrine scambiate per sagome del tiro a segno. Auto confuse per pire funerarie. Uomini e donne minacciati e malmenati. L'antimafia tira le somme di tutti quegli episodi di criminalità riconducibili alla malavita calabrese. E si scopre che in provincia di Como, tra il 2006 e il 2010, sono ben 36 i fatti di cronaca nera in odor di 'ndrangheta.
Brianza, Olgiatese, Erbese, Cintura urbana: non c'è zona che possa chiamarsi fuori dall'allarme criminalità. La quasi totalità degli eventi elencati negli atti dell'operazione Infinito riguarda «episodi di cui l'autore è rimasto ignoto». Ma non per questo sono meno inquietanti di quelli ai quali gli inquirenti hanno associato un responsabile.
Si comincia nel febbraio 2006 a Cassina Rizzardi, con l'incendio di alcuni serramenti di quattro appartamenti in costruzione in via Monti. Nel settembre 2006, a Cabiate, la vetrina di un'esposizione mobili viene raggiunta da quattro colpi d'arma da fuoco esplosi nella notte.
Cermenate, gennaio 2007. Ignoti fanno irruzione in un'azienda e danno alle fiamme alcuni attrezzi e materiali agricoli. A marzo, sempre nel 2007, a Bregnano un uomo viene svegliato nel cuore della notte da alcuni rumori. Si affaccia alla finestra e vede la sua Audi in fiamme. Ad aprile teatro dell'ennesimo attentato è Anzano del Parco. All'interno di una ditta di scavi si sente un'esplosione: alcuni mezzi parcheggiati in azienda vengono distrutti da un incendio doloso. Ancora Bregnano, e siamo nel maggio 2007. In un cantiere edile qualcuno decide di dar fuoco a un container adibito a ufficio. Una settimana più tardi, ma a Fino Mornasco, c'è chi spara un colpo di pistola contro la vetrina di un negozio.
La colonna infame delle scorribande degli uomini legati alla 'ndrangheta prosegue ad agosto, questa volta a Carugo, in pieno centro, dove ignoti sparano contro l'abitazione di un calabrese. Non lontano, a ottobre, tra Arosio e Mariano Comense due fratelli entrambi di origini calabresi ricevono via lettera tre proiettili calibro 9x21. E sempre a Mariano Comense, nel novembre 2007, lo showroom di un mobilificio e di una concessionaria d'auto vengono presi di mira da numerosi colpi d'arma da fuoco. L'anno si chiude con un'impressionante serie di attentanti: il 10 dicembre a Casnate con Bernate sulla vetrina di un'impresa specializzata in impiantistica viene trovato un foro di proiettile; il 22 dicembre a Carugo il titolare di un negozio di parrucchiere, alzando la saracinesca, scopre due fori d'arma da fuoco sulla vetrata; il 31 dicembre ancora vetrine crivellate da colpi, questa volta ai danni di un bar di Arosio.

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