COMO Cinque giorni consecutivi con valori ben oltre i limiti.  Quella che sta per concludersi si è rivelata una settimana davvero  pessima sul fronte dell'inquinamento in città. 
 Lo smog è balzato alle stelle (Como arriva a 52 giorni di sforamento nel  2011, contro i 35 concessi dall'Unione Europea) e i medici rilanciano  l'allarme per la salute. D'altra parte i danni causati dalle polveri  sottili (ma anche da ozono e biossido d'azoto, in estate) non sono  fantasie. La comunità scientifica ha dimostrato che esiste una  correlazione diretta tra aumento dello smog e incremento di patologie,  ricoveri, mortalità.
 Non esistono studi specifici su Como, ma la pediatra Roberta Marzorati  aveva notato, un paio d'anni fa, che un terzo dei casi di  broncopolmonite registrati tra i suoi pazienti riguardavano bambini che  risiedevano o trascorrevano molto tempo in zone della città  trafficatissime, come via Milano. Mentre l'indagine "Poemi" - condotta  in 5 ospedali milanesi - ha rivelato che in un anno sono 53mila gli  ingressi in Pronto soccorso per patologie legate all'inquinamento, con  una media di 73 ricoveri al giorno. Sempre nel capoluogo lombardo, per quanto riguarda l'Asl di Como  si  stimano 150 decessi l'anno imputabili a patologie respiratorie e  cardiache causate dallo smog. E 240 ricoveri l'anno per crisi asmatiche  gravi nei bambini, in parte legati sicuramente all'inquinamento. 
 Oltre ai soggetti in tenera età, sono a rischio in modo particolare  anziani e cardiopatici. «Il Pm10 arriva fino alla laringe ed è  pericoloso, ma lo è ancora di più il Pm 2,5 perché si tratta di  particelle che penetrano in profondità e sono in grado di raggiungere  gli alveoli - spiega Anna Maspero, primario di Pneumologia del Sant'Anna  - Le conseguenze possono essere sindromi acute delle alte vie  respiratorie, attacchi d'asma, allergie, polmoniti, il riacutizzarsi di  bronchiti croniche, fino al tumore al polmone. Naturalmente non tutti  gli organismi reagiscono allo stesso modo e dipende dalla modalità con  cui le sostanze tossiche entrano nell'apparato respiratorio, oltre che  dalla durata dell'esposizione e dalla conformazione dell'albero  bronchiale. Per essere chiari: lo smog non fa venire automaticamente il  cancro, ma è senza dubbio un fattore che predispone. E comunque scatena  in tutte le persone reazioni di tipo infiammatorio. Oltre a favorire  l'insorgere di malattie cardiocircolatorie». 
 Di qui l'appello: «Si fa troppo poco per limitare l'inquinamento legato  al traffico veicolare e alle caldaie. Bisognerebbe incentivare l'uso dei  mezzi pubblici, diversificare gli orari delle scuole. E i genitori non  dovrebbero stare col motore acceso davanti a scuola, in attesa dei  figli. Vedo scene incredibili. Per non parlare di chi fa jogging lungo  strade trafficatissime». 
 
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