Auto venduta trent'anni fa
Arriva il bollo da pagare

L'ex proprietario: pretendono 277 euro, ma quella Bmw non ricordavo neppure di averla avuta, talmente era tanto il tempo passato da quando l'avevo venduta

COMO Si è visto recapitare dalla Regione un bollo da pagare di 277 euro per l'auto che ha rivenduto 29 anni fa. È capitato ad Angelo Iannella, 71 anni calzolaio, che a quella vecchia auto ceduta ad un concessionario nel 1982 non ci pensava proprio più. E la sua sorpresa è condivisibile tanto quanto il suo desiderio di chiarire al più presto la situazione.
«Non ho dormito per due notti dopo aver ricevuto questa raccomandata perché sono una persona che ha sempre fatto del suo meglio per avere sempre tutto in regola, anzi se ci sono dei pagamenti da fare verso sempre il denaro in anticipo rispetto alle scadenze - racconta l'uomo - ma quell'auto non appartiene più a me e non intendo pagare nemmeno un centesimo: mi richiedono 198 euro, più una mora di 59 euro, interessi pari a 15 euro più spese di 5 euro».
E il bollo in questione si riferisce al 2008, così viene spontaneo chiedersi se non arriveranno altre brutte sorprese. Per ventisei anni il signor Iannella non ha mai più sentito parlare di quella vecchia Bmw, rivenduta ad un concessionario per acquistare una Fiat 131. Ma nel 2008 un avviso di pagamento da parte della Regione l'ha costretto a fare una ricerca nella sua memoria e tra i documenti dell'auto che fortunatamente aveva conservato in un cassetto.
«La Regione mi avvisava che il bollo era in scadenza, ma non riuscivo nemmeno a capire di cosa si stesse parlando perché non mi ricordavo proprio più di quella macchina venduta così tanti anni fa - racconta l'uomo - così mi sono attivato per risolvere, ho segnalato il mio caso e per avere un chiarimento ulteriore l'anno scorso mi sono rivolto anche all'ufficio dell'Aci a Como dove mi hanno assicurato che non avrei più ricevuto niente». Ma occorre ricordare che solo fino al 2008 le pratiche automobilistiche per la nostra città come per tutta la Lombardia erano gestite dall'Aci per conto della Regione, che da due anni invece se ne occupa direttamente. A questo punto si può solo ipotizzare che saranno necessari accertamenti sulla storia della targa e sul passaggio di proprietà per risolvere in modo definitivo l'errore.

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