Una città più verde grazie ai comaschi

Per una volta, cari lettori, nell'editoriale parliamo di voi. E - al bando la modestia - anche un pochettino di noi. Lo facciamo perché, se da oggi la città sarà più verde e meno grigia, è merito vostro e un po' anche nostro. Ma, soprattutto, è la conferma di un ruolo - quello dei cittadini e quello della stampa - che è ancora importante per migliorare tutti insieme il luogo in cui viviamo, senza delegare sempre ad altri, in particolare quando questi "altri" si prendono legittimamente il mandato con il voto ma finiscono, come ultimamente a Como è capitato un po' troppo spesso, per deludere le aspettative.
Non è esagerato affermare che i comaschi si stiano dando da fare per cambiare il colore della loro città. Proprio oggi ci sarà un primo, importante tentativo di contrastare la dominante grigia che l'ha fatta da padrona negli ultimi anni. Comincia infatti, la piantumazione delle essenze donate da voi nell'ambito della campagna "Un albero per la tua città", della quale va reso merito alla Famiglia comasca, certamente, ma che non sarebbe mai partita se un lettore, Giulio Bucciarelli, non avesse avuto la brillante intuizione, condivisa con la collettività attraverso una lettera a "La Provincia".
Per associazione di idee, e un po' anche per la legge del contrappasso di dantesca memoria, la lettera di Bucciarelli non può non richiamarne alla memoria un'altra, che un anno fa innescò un processo non meno virtuoso. Ci riferiamo a Innocente Proverbio, il pensionato di via Brambilla che, passeggiando con il suo cagnolino sul lungolago, si fermò a scrutare l'orizzonte attraverso gli oblò della staccionata che delimita il cantiere delle paratie, e per primo si avvide del muro di cemento armato con cui ci avevano rubato la vista del primo bacino.
Pareva incredibile quello che il signor Proverbio descriveva nella sua lettera. Confessiamo che, dopo averla letta, per un attimo anche noi fummo colti dal dubbio che potesse trattarsi di un visionario. Ma la verifica sul campo spazzò via ogni riserva: il buon senso, semmai, era mancato a chi si era permesso di cancellare la visione del lago. Sì, era prima di tutto una questione di buon senso, non di ingegneria, e lo hanno confermato i cinquemila lettori che a furor di popolo, ovvero sottoscrivendo la petizione promossa da "La Provincia", hanno di fatto "obbligato" gli amministratori a buttare giù l'ecomostro.
Come l'abbattimento del muro, anche la piantumazione degli alberi è frutto di un virtuoso scambio tra "La Provincia" e i suoi lettori: noi vi diamo informazioni, voi ci mandate idee. Dopo aver letto l'inchiesta sul verde pubblico allo sbando, Bucciarelli ha avanzato la proposta di adottare alberi con la possibilità di dedicarli alle persone care. Alle parole ha fatto seguire il gesto: è stato tra i primi a donare i 150 euro necessari per l'acquisto di una pianta di adeguate dimensioni. Già trenta lettori hanno seguito l'esempio. In tempi di crisi, è un segnale doppiamente significativo.
Ma, continuando a peccare di immodestia, va detto che non ci accontentiamo di aver superato la soglia dei 25 lettori che Manzoni autoironicamente si attribuiva: contiamo che a questi primi 32 alberi ne seguano molti altri. Al vostro buon cuore e al vostro (e nostro) sogno di città che vogliamo per il futuro.

Pietro Berra

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