Per i politici l'America è qui
La Casta fa concorrenza a Obama

Il city manager del Comune di Como guadagna come il presidente degli Stati Uniti. I consiglieri regionali più di 43 governatori Usa. I parlamentari ci costano quasi come due membri del Congresso a Washington

COMO Chissà se Emilio Fasola, partito da Caccivio quando ebbe inizio la Prima guerra mondiale e sbarcato all'età di 22 anni a Ellis Island, si imbarcherebbe anche oggi sulla nave America verso il nuovo mondo. Di sicuro ci penserebbe due volte, se alla domanda “cosa vuoi fare da grande” decidesse di rispondere: il politico.

Perché dal punto di vista della convenienza economica l'America, per chi ha scelto questo tipo di carriera o ricopre ruoli chiavi nella pubblica amministrazione, è davvero dietro l'angolo.  Qualche esempio? Il senatore Alessio Butti e la deputata Chiara Braga guadagnano assieme come quattro membri del Congresso Usa; i consiglieri regionali Luca Gaffuri e Dario Bianchi prendono complessivamente quanto i governatori degli Stati di New York e Texas; e addirittura il direttore generale del Comune di Como prende all'anno quanto le casse dello Stato americano paghino al presidente Obama.

Lungo Pennsylvania Avenue nessuno ha pensato di costruire muri. Né da un lato, dove la strada costeggia dritta come un fuso un verdissimo parco pubblico, né dall'altro, dove la vista incontra l'inconfondibile sagoma della Casa Bianca. Eppure c'è qualcosa, in questo angolo di Washington, che riporta alla memoria Como e la figuraccia del muro che voleva oscurare il lago. Non i nomi delle strade sui cartelli, non l'imponente servizio di sicurezza che non passa inosservato. A congiungere con una riga ideale questi due punti così lontani nello spazio e nell'amministrazione sono le cifre di due buste paga, così simili da sembrare la stessa: quella di Antonio Viola, il direttore dei lavori del cantiere delle paratie nonché il dirigente del Comune di Como tristemente noto per il pasticcio del muro sul lungolago e pagato poco meno di 124mila euro all'anno, e quella di Bill Daley, il capo dello staff della Casa Bianca nonché assistente personale di Obama, che prende 170mila dollari ovvero, al cambio di questi giorni, 128mila euro.

Suona incredibile, ma è proprio così: il braccio destro del presidente Usa guadagna, dollaro più, dollaro meno, come il nostro Antonio Viola.

Caso limite? Macché. A battere record che sembrano inscalfibili, infatti, ci pensa l'onnipresente (nelle classifiche dei redditi pubblici più alti al mondo) direttore generale nonché segretario generale del Comune di Como, Nunzio Fabiano. Che non solo incassa più di Napolitano e Berlusconi, ma addirittura prende come l'uomo politico più potente del globo: il presidente degli Stati Uniti d'America. Ogni anno il più pagato di Palazzo Cernezzi incassa 297mila euro (questa è stata la sua busta paga lorda del 2010), contro i 400mila dollari di Barack Obama che, rapportati al cambio di questi tempi, fanno 300mila euro.

Cifre da capogiro. E infatti verso l'America fuggono i cervelli, non certo burocrati e politici. Ai quali conviene non allontanarsi troppo dall'Italia, dove la carriera rende di più. Anche quella parlamentare.

Erica Rivolta, Nicola Molteni, Lucio Stanca, Luca Volontè, Armando Valli, Alessio Butti e Chiara Braga ci costano ognuno, all'anno, tra i 227mila euro (i deputati) e i 240mila euro (i senatori). Stipendi che a Washington neppure si sognano se è vero – com'è vero – che ogni rappresentante al Congresso riceve annualmente 174mila dollari, ovvero 131mila euro, poco più del già citato Antonio Viola.

E il bengodi della Casta nostrana dura anche quando il mandato è finito. La nostra provincia conta tredici parlamentari in pensione i quali prendono ogni mese un assegno che varia da 3.108 euro a 9.636 euro (importi lordi). Pensioni d'oro se confrontate con quelle dei loro colleghi d'Oltreoceano. Gianfranco Aliverti, dopo 27 anni a Roma, si gode i suoi 115mila euro all'anno contro i 70mila euro (poco meno di 94mila dollari) che gli Stati Uniti riconoscono a un loro rappresentante del Congresso dopo oltre vent'anni di servizio. Lo stesso discorso vale per Marte Ferrari (106mila euro) e Renzo Pigni (101mila euro). Giancarlo Galli, Elia Manara e Gianfranco Tagliabue dopo 15 anni di onorato servizio strappano un assegno mensile di 6.590 euro, ne prenderebbero 4.500 fossero a Washington. Italo Briccola, Giuseppe Guzzetti, Gabriele Ostinelli, Celestino Pedrazzini, Cesare Rizzi e Luciano Forni (56.700 euro all'anno) in America perderebbero ogni mese 2mila euro. Infine Licia Badesi anziché 38mila euro scarsi all'anno per un solo mandato in Parlamento dovrebbe accontentarsi di 24mila dollari, ovvero 18mila euro.

Che sforzo, della Casta romana si sa, verrebbe da commentare. E invece no.

Cosa dire, ad esempio, del fatto che un singolo consigliere regionale della Lombardia guadagna quasi quanto il governatore dello Stato di New York e più del doppio del governatore del Maine? Giorgio Pozzi, Gianluca Rinaldin, Dario Bianchi e Luca Gaffuri prendono, tra stipendio e rimborsi spese, circa 115mila euro ogni anno, 17mila euro in meno di Andrew Cuomo, praticamente come Edmund Jerry Brown, governatore dello Stato della California e più di quanto incassano altri 43 governatori di altrettanti stati americani.

Non che i dirigenti e i funzionari della pubblica amministrazione, o nominati dalla politica nelle società partecipate, se la passino peggio. Basti sapere che Robert Lange, responsabile del Sanitation Department di New York City, in pratica il super manager che gestisce il servizio di raccolta rifiuti nella Big Apple, guadagna in un anno poco più di 126mila dollari. Cioé 94mila euro. In riva al lago, invece, per i costi della politica delle 19 società partecipate si spendono ogni anno qualcosa come cinque milioni di euro. Gettoni, indennità, stipendi, benefit, rimborsi di presidenti, vicepresidente e membri dei consigli di amministrazione senza escludere i collegi sindacali. Tutti piazzati nelle diverse caselline rigorosamente dalla politica con operazioni di cesello quasi chirurgiche per il rispetto di partiti, correnti, sottocorrenti e via di seguito.

Andrea Fiorella è il segretario generale del Comune di Cantù. La popolazione della seconda città più popolosa di Como farebbe fatica a riempire cinque grattacieli a downtown Manhattan. Eppure l'equivalente nella Grande Mela di Fiorella, Patricia Harris, guadagna 15mila euro in più dei 150mila annui riconosciuti al segretario canturino. In tasca si mette infatti circa 250mila dollari l'anno.

Tornando al Comune di Como, detto di Viola, scopriamo che lo stipendio dell'altro responsabile del progetto paratie, Antonio Ferro (117mila euro all'anno), è inferiore di appena il 20% della dirigente dell'area urbanistica, o city planning, di New York Amanda Burden; che il capo della polizia della Grande Mela, il responsabile cioè del famoso New York Police Department, prende il 35% in più dei quasi 100mila euro guadagnati da Vincenzo Graziani, comandante della polizia locale di Como e il compenso del capo di Gabinetto Tullio Saccenti sfiora quello del consigliere personale del sindaco Michael Bloomberg, ovvero Anthony Crowell: 112mila euro il primo, poco più di 130mila euro il secondo.

E le cose non migliorano – dal punto di vista finanziario, ovviamente – se negli States si occupano le poltrone di mayor, sindaco. Dalle luci scintillanti di New York City ci spostiamo nel cuore della Florida, nel comune di Miami Beach, 87mila abitanti. Poco più grande di Como e noto ovunque per la sua Ocean Drive, con i palazzi in stile art decò, il convento spagnolo trasformato in villa da Gianni Versace e la miriade di locali e ristoranti. Sindaco di Miami Beach è Matti Herrera Brown, prima donna e prima ispanica a guidare la città. Quanto sarà il suo stipendio? Per saperlo ci vogliono un computer e due-minuti-due di orologio. Con buona pace del fuso orario e della burocrazia italiana. Rebecca Wakefield, capo staff della lady di Miami risponde alla mail di richiesta informazioni in 120 secondi: «In the case of Miami Beach, the mayor is paid a small stipend of $10,000 a year» . Settemila e cinquecento euro l'anno.

E' un caso? Assolutamente no. Il sindaco di Deltona (Florida, 85mila abitanti a nord di Orlando) Dennis Mulder prende 11mila dollari l'anno. La busta paga di Mrs Herrera Brown non è un'eccezione del Comune con i grattacieli che si fondono con palme, spiagge immense e oceano.

Cifre ben lontane dai quasi 60mila euro l'anno incassati dal primo cittadino di Como Stefano Bruni nel 2010 (quest'anno la somma si ridurrà a 46mila euro) che, non sono in ogni caso uno scandalo per una città capoluogo. Lo stipendio dei sindaci di Deltona e di Miami Beach non è però nemmeno paragonabile a cittadine della nostra provincia con molti abitanti in meno. La sindachessa di Cantù (39mila abitanti) Tiziana Sala incassa 38mila euro, la collega di Erba (17mila abitanti) 35mila euro («al netto delle tasse sono 20mila di cui il 60% viene utilizzato per le attività di partito» tiene a precisare Marcella Tili), mentre il primo cittadino di Mariano Comense (23mila abitanti), Alessandro Turati, ha un'indennità di 28mila euro l'anno. Più di tutti loro prende Leonardo Carioni, presidente della Provincia, che può contare su quasi 75mila euro all'anno senza contare lo stipendio garantito dal ruolo di amminstratore in tre società partecipate dal pubblico.

Emilio Fasola, partito da Caccivio nell'anno della Prima guerra mondiale e sbarcato all'età di 22 anni a Ellis Island, probabilmente, se avesse pensato di fare il politico, non avrebbe mai preso quella nave. Ma certamente Emilio Fasola, come tanti altri, ha fatto la sua valigia verso quel Paese dove la ricerca della felicità era messa nero su bianco nella dichiarazione di Indipendenza da oltre un secolo. Quel «pursuit of happyness» scritto nel 1776 a Philadelphia.

Gisella Roncoroni
Paolo Moretti

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