La Caritas: "Cambi la Casta
ma anche tutti noi"

Como: mentre tutti accusano i politici, che spreca soldi pubblici a palate, il direottere Roberto Bernasconi  invita a «prendersi le proprie responsabilità» e a «non cercare capri espiatori».

COMO Mentre tutti accusano la casta dei politici, che spreca soldi pubblici a palate, lui invita ciascuno di noi a «prendersi le proprie responsabilità» e a «non cercare capri espiatori».
Va controcorrente il direttore della Caritas diocesana, Roberto Bernasconi. «Sicuramente ci saranno degli sprechi, ma non voglio fare polemiche su questa cosa», afferma il diacono permanente che meglio di chiunque altro conosce le difficoltà dei comaschi che non arrivano alla fine del mese, a fronte di un segretario comunale, per citare un esempio tra i tanti pubblicati nei giorni scorsi, che guadagna 297mila euro all'anno, quanto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

«Siamo sempre alla ricerca di un capro espiatorio - insiste Bernasconi - ma io voglio fare un discorso più profondo. Non polemizzo su quello che potrebbero fare la Provincia o il Comune. Mi interessa quello che potremmo fare noi, partendo dalle famiglie, dai singoli, da un discorso di sobrietà e di solidarietà. Dobbiamo recuperare tutti quanti la capacità di essere protagonisti nella società civile, altrimenti non ne verremo più fuori e continueremo a discutere inutilmente». 


Il direttore della Caritas comasca invita innanzi tutto a recuperare il valore della famiglia. «Le famiglie sono lasciate sole - sottolinea Bernasconi -. E in tale condizione o si isolano o si riempiono di cose convinte che la felicità sia questo. È venuta meno la capacità di raccontarsi, di condividere le fatiche».


Cita il recentissimo caso di Torino: quello della ragazzina di sedici anni che si è inventata un falso stupro, incolpando i rom e scatenando la violenza contro le loro baracche. «Se quella ragazzina avesse avuto la possibilità di confrontarsi con i suoi genitori non sarebbe arrivata a tanto - osserva Bernasconi -. Invece in famiglia è mancato dialogo e si è finiti per incolpare, come sempre in questi casi, i diversi».


Oltre alla «situazione disastrata» di tante famiglie, anche nel capoluogo lariano si registra una crescita vertiginosa dei nuovi poveri. «È risaputo che c'è un aumento del 20-30% di estrema povertà dovuta al lavoro che si sta perdendo, ai mutui che non si riescono a pagare e a uno stile di vita che non si riesce a sostenere», rimarca il direttore della Caritas diocesana. «Stiamo vivendo un momento difficile e faticoso - aggiunge -, ma non ne usciremo se non saremo tutti capaci di prendere in mano la situazione e di vivere una vera condivisione dei beni primari».


Il Natale alle porte può essere un ottimo banco di prova per riscoprire la solidarietà nei confronti dei meno fortunati. «Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità e vivere sobriamente», ribadisce Bernasconi. Non nega gli sprechi o le ingiustizie sociali, però propone una ricetta diversa per uscire dalla crisi. All'insegna della partecipazione e della condivisione.


«Dobbiamo cominciare tutti noi a sentirci responsabili della cosa pubblica: solo così potremo bloccare gli sprechi e le inadeguatezze - conclude il suo ragionamento il direttore della Caritas -. Ci sono inadempienze grosse a livello di tutti, non solo dei politici». Come dire: se l'esempio non viene dall'alto, cerchiamo di farlo partire dal basso. Da ciascuno di noi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA