In pensione Bianchi
Giudice dei comaschi

Ieri il saluto al palazzo: «Ho deciso per una vita della libertà delle persone, ora un passo indietro»

COMO - L'aula della corte d'Assise affollata come, forse più, dei giorni del processo a Rosa Bazzi e Olindo Romano. Come allora c'è il giudice Alessandro Bianchi nella postazione del presidente della corte. Di imputati, almeno questa volta, nemmeno l'ombra.
«Vedere quest'aula così piena di gente - è l'ironico intervento del magistrato comasco che ha presieduto la corte d'Assise della strage di Erba - mi ha fatto temere che la Cassazione ci avesse rimandato gli atti di quel processo». E invece no. L'aula, ieri mattina, era sì piena ma per salutare il magistrato comasco che, dopo 42 anni con la toga addosso, ha scelto la via della pensione. E, con la fine dell'anno, lascerà il suo ufficio al sesto piano del palazzo di giustizia lariano.
Bianchi ha 68 anni e negli ultimi tempi era stato il presidente della corte d'Assise di Como, prima di ricoprire l'incarico di responsabile dell'ufficio dei giudici delle indagini preliminari. Qualche veloce ringraziamento, che ha abbracciato anche i «giurati di corte d'Assise, persone sempre molto attente ed equilibrate», che hanno affrontato il delicato compito di giudicare con «serietà». Compito che Bianchi svolge dagli anni Sessanta: «Perché andare in pensione? Perché era ora. Dopo aver deciso per 42 anni della libertà delle persone era giusto fare un passo indietro».

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