Giro di squillo a Como
Chiesto processo per sei

«Essendo proprietari a vario titolo dei locali sopra specificati, li concedevano in locazione a scopo di esercizio di una casa di prostituzione e, comunque, favorivano la prostituzione di un numero imprecisato». Con queste motivazioni la Procura ha chiesto il processo per sei persone

COMO «Essendo proprietari a vario titolo dei locali sopra specificati, li concedevano in locazione a scopo di esercizio di una casa di prostituzione e, comunque, favorivano la prostituzione di un numero imprecisato, comunque notevole (16 quelle citate nel fascicolo, ndr), di donne e transessuali, creando a tale scopo una serie di condizioni dirette ad agevolare la realizzazione del mercimonio, tra le quali la fornitura di assistenza logistica, l'organizzazione di trasferimenti verso e dalle abitazioni del residence».
Non è affatto tenera la Procura della Repubblica di Como (pm Daniela Meliota) nei confronti di titolari e gestori del residence di via Carso finito sotto sequestro a maggio perché considerato una sorta di casa di tolleranza.


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Eco di Bergamo Il residence