Dormitorio, i posti non bastano
In aumento donne e disoccupati

La crisi si fa sentire anche fra le pareti del dormitorio. A poco più di un anno dall'apertura della struttura di via Napoleona, di proprietà dell'associazione Casa Federico Ozanam, di recente rinnovata grazie ai contributi della Provincia e data in gestione da parte del comune di Como alla Caritas, un monitoraggio dell'attività fa emergere una variegata gamma di emergenze collegate alla crisi.

COMO La crisi si fa sentire anche fra le pareti del dormitorio. A poco più di un anno dall'apertura della struttura di via Napoleona, di proprietà dell'associazione Casa Federico Ozanam, di recente rinnovata grazie ai contributi della Provincia e data in gestione da parte del comune di Como alla Caritas, un monitoraggio dell'attività fa emergere una variegata gamma di emergenze collegate alla crisi.
Il quadro è stato illustrato ieri dai protagonisti dell'iniziativa fortemente auspicata dall'assessore Ezia Molinari che con commozione ha ripercorso la vicenda riconoscendo l'efficacia del servizio, dovuta al supporto di un volontariato preparato: 80 volontari hanno infatti garantito un'accoglienza che va oltre l'offerta di un riparo, ma sottolinea il tentativo di recuperare quanti rischierebbero un'emarginazione sociale senza ritorno. A raccontare l'andamento dell'attività che registra 241 persone ospitate per periodi non superiori a 30 giorni e una lista d'attesa di 30 persone con punte che arrivano a 50, sono intervenuti il direttore della Caritas Roberto Bernasconi, il responsabile della dormitorio Giovanni Corbella, la referente della ricerca Paola Della Casa: fra i dati significativi, il numero di italiani tendenzialmente in aumento, 58 pari al 24.1% degli ospiti rispetto a 183 stranieri, pari al 75.9%.
Sono in aumento anche le donne che rappresentano il 19.5% , rispondente a 47 contro l'80% di uomini pari a 194: «Le donne italiane approdano al dormitorio più giovani e per problemi di disadattamento, rispetto alle straniere che restano sul lastrico in seguito alla perdita del lavoro dopo un periodo di inserimento» ha precisato la Della Casa.

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