Dall'Imu all'Irpef
Stangata da 400 euro

Sale l'imposta regionale e anche il Comune potrebbe ritoccarla al rialzo. Il caro benzina pesa 219 euro

La manovra si sta trasformando in una serie di tasse a domino tra i vari livelli nazionale, regionale e locale. Roma, Milano e, ovviamente, anche Como. Con l'aumento delle aliquote dell'Irpef regionale (la minima da 0.9 a 1,23 e la massima a 1.73) la ricaduta media per ciascun comasco (compresi bimbi e anziani) è di circa 56 euro in più l'anno. Non solo. Alla cifra si deve aggiungere la reintroduzione dell'Ici, che si chiamerà Imu. Molto difficile calcolare l'impatto poiché non tutte le famiglie sono proprietarie di una casa. Limitandosi a una semplice media tra il totale incassato e il numero di abitanti - quindi da prendere semplicemente come esempio - si può stimare una cifra di 146 euro. Il salasso ci sarà per seconde case e altri immobili. La stima pubblicata nei giorni scorsi dal Sole 24 Ore parla di un rincaro medio dell'84,2% nel capoluogo lariano, per le «abitazioni non principali». E la Cgia di Mestre denuncia un aggravio per ogni azienda di 1.159 euro l'anno: 569 euro in media per ogni negoziante, 949 euro per un libero professionista, addirittura 1.566 euro per un imprenditore (industriale o artigiano).
Le indagini sono state condotte ipotizzando che i Comuni applichino l'aliquota base dello 0,76% (Como attualmente è allo 0,66 e si spiega anche così l'aumento record). La legge, in realtà, concede al consiglio comunale la possibilità di rivedere le aliquote (entro il termine previsto per la deliberazione del bilancio di previsione, in caso contrario si applicano quelle di base) al rialzo o al ribasso. Per la prima casa, la base è 0,4 e il margine consentito è di 0,2 punti percentuali (quindi si può incrementare fino a 0,6 oppure abbassare fino a 0,2) mentre per gli altri immobili la base è 0,76 e si può salire fino a 1,06 oppure scendere a 0,46.
L'aliquota della prima casa resterà invariata, mentre ci saranno ritocchi verso l'alto per la seconda casa. Oltre alle tasse c'è il caro benzina, stimato in 219 euro l'anno (239 euro per il diesel) mentre per luce e gas si pagheranno circa 53 euro in più a famiglia. In pratica la stangata per i comaschi non sarà inferiore ai 400 euro. C'è poi tutto il gomitolo di aumenti legati alla variazione delle aliquote Iva, che si potranno pesare economicamente nei prossimi mesi. Nonostante la crisi dei consumi l'inflazione resta alle stelle. Sul Lario è al 3.4%.

© RIPRODUZIONE RISERVATA