Como, la grande fuga di capitali
Due sequestri al giorno in dogana

Nel solo mese di novembre fermate cento persone. Nel 2011 intercettati 150 milioni. Le fiamme gialle: più controlli al valico. Pronti ad aggredire il patrimonio degli evasori

COMO - È stato il mese di novembre quello della grande fuga. Mentre il governo cadeva e il rischio di fallimento per l'Italia sembrava sempre meno un'ipotesi accademica, i risparmiatori - ma soprattutto gli evasori - hanno cominciato a incolonnarsi ai valici comaschi con il Canton Ticino.
Ben 102 persone sono pizzicate in dogana, in appena un mese, con contanti nascosti nelle valigette o con documentazione bancaria e valutaria che attestava disponibilità all'estero. Per rendere l'idea basti pensare che in tutto il nel 2009 le persone bloccate e trovate in possesso di valuta e documentazione valutaria erano state "appena" 330.
Nei primi undici mesi dell'anno le persone fermate al valico per questioni di valuta sono state 825, una media di oltre due sequestri al giorno per un totale di 150 milioni di euro intercettati, tra contanti e documentazione. Di questi ben 13 milioni sono stati scoperti nel solo mese di novembre.
Ovviamente si tratta solo della punta dell'iceberg di un fenomeno ben più consistente. Preso talmente sul serio dalle fiamme gialle da "arruolare", oltre gli ormai ben noti cani antidroga, anche unità cinofile specializzate in spalloni di valuta. Cani che sono in grado di intercettare grossi quantitativi di denaro, grazie al fiuto allenato ad annusare l'inchiostro utilizzato per la valuta.

Leggete l'approfondimento su "La Provincia" in edicola oggi (giovedì 29 dicembre 2011)

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