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Martedì 03 Gennaio 2012
In biblioteca come al dormitorio
Studenti sfrattati dai senzatetto
Non solo sulle panchine in piazzetta Lucati, ma anche all'interno della biblioteca di Como. I senzatetto hanno trovato in questo angolo di città il proprio rifugio. Da tempo un piccolo gruppo di loro - in genere cinque, sei persone - trascorrono intere giornate all'interno dell'edificio, creando qualche disagio alle persone all'interno.
«Vorrei precisare che non abbiamo nulla contro di loro - racconta Andrea Falbo, giovane universitario - anche perché con queste temperature è normale che cerchino un posto caldo dove rifugiarsi. Ma si sono create delle situazioni fastidiose che non permettono a noi studenti di usufruire di alcuni servizi all'interno della biblioteca. Se deve considerarsi un posto pubblico, allora è giusto che tutti possano utilizzarlo allo stesso modo».
In particolare i servizi igienici, utilizzati dai senza tetto per lavarsi e per fare il bucato, sono spesso inaccessibili a causa della scarsa pulizia. «Nessuno passa a ripulire, e non credo sia giusto».
Altro problema è l'impossibilità di utilizzare la sala ristoro, luogo dove i senza tetto trascorrono la maggior parte della giornata. «Vengono qui a dormire e occupano tutte le sedie disponibili - aggiunge l'universitario - E dire che alcuni di noi erano stati rimproverati per essersi permessi di consumare un panino portato da casa». In sala ristoro, da quanto dicono, è possibile consumare solo bevande e cibo dei distributori automatici. È vero che i giovani frequentatori della biblioteca raccontano di persone che si sono fatte consegnare la pizza, ma non credono ci sia nulla di male a consumare, all'interno della saletta, un panino portato da casa».
Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola martedì 3 gennaio
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