Giardini, altro che restauri
A Como è tutto da rifare

Siringhe a terra, servizi igienici chiusi, niente acqua dalle fontanelle e panchine di legno marcio. Si presenta così il piccolo parco pubblico di via Anzani, uno dei più frequentati dai bambini della città, benché altalene e scivoli siano chiusi per lavori da più di un mese.

COMO Siringhe a terra, servizi igienici chiusi, niente acqua dalle fontanelle e panchine di legno marcio. Si presenta così il piccolo parco pubblico di via Anzani, uno dei più frequentati dai bambini della città, benché altalene e scivoli siano chiusi per lavori da più di un mese. Un po' come ai giardini di piazza del Popolo, deserti ormai da fine novembre, se non fosse per le persone senza fissa dimora che vi risiedono. Ora il Comune ha varato il "piano giardini", prevedendo nei prossimi mesi una serie di interventi di recupero. E int anti aspettano.
«Degrado totale, controlliamo sempre se ci sono siringhe in giro - spiega Giovanni Gelardi, al parco di via Anzani con i figli - mancano i bagni, funziona solo una fontanella, non c'è igiene e servirebbe più controllo».
Non va di certo meglio in piazza del Popolo.
«Mi piange il cuore a vedere chiusa una struttura del genere, offrivamo gratis ai bambini servizi come bagno, acqua e merenda agli alunni delle scuole qui vicino - afferma Filippo Provinzano del Bar Jean Caffè -. Con le persone senza fissa dimora stiamo cercando forme di convivenza, senza nessun tipo di tutela da parte delle forze dell'ordine in caso di episodi spiacevoli». E anche in via Leoni c'è solo abbandono. «Manca tutto, a partire dai bagni: non ci sono spazi adatti per bambini, è paradossale ma va meglio per i cani, che invece uno spazio riservato ce l'hanno» osservaLeonardo Invernizzi. Così non è un caso se tra campo da calcio senza porte, scivolo chiuso, radici che affiorano dalla terra ci siano solo persone con un amico al guinzaglio.
«L'acqua manca anche per loro - sottolinea Raffaella Azzi mentre Roberto Caramella afferma: «Il parco chiude troppo presto d'inverno sfavorendo solo chi vorrebbe farsi un giro e non invece gli atti di vandalismo».

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Eco di Bergamo Giardini da rifare