Altro che ciclabile
Discarica e baracche

Un percorso ciclabile tra la zona delle caserme e l'autosilo Valmulini. L'ennesima idea per rilanciare il parcheggio multipiano? No, una proposta già approvata ufficialmente cinque anni fa dal consiglio comunale, con tanto di stanziamento messo a bilancio (220mila euro).

COMO Un percorso ciclabile tra la zona delle caserme e l'autosilo Valmulini. L'ennesima idea per rilanciare il parcheggio multipiano? No, una proposta già approvata ufficialmente cinque anni fa dal consiglio comunale, con tanto di stanziamento messo a bilancio (220mila euro).
Era il 2 aprile 2007 e adesso rispolvera il progetto - finora rimasto sulla carta - il consigliere Pasquale Buono, che all'epoca firmò l'emendamento (presentato in aula da Gianmaria Quagelli) insieme a Roberto Rallo ed Ezia Molinari.
Il testo, che citava la realizzazione di un «itinerario ciclopedonale» con partenza da piazzale Monte Santo e arrivo al Valmulini, in effetti ritorna quanto mai d'attualità, alla luce della chiusura del parcheggio Ticosa e della contestuale volontà dell'amministrazione di rilanciare l'autosilo situato di fronte all'ex ospedale Sant'Anna.
Peccato che, al momento, imboccando il percorso da piazzale Monte Santo, ci si debba fermare dopo pochi metri (il breve tratto è stato sistemato da privati, nell'ambito dei lavori per la realizzazione del vicino edificio), a causa di un cancello, oltre il quale c'è un'enorme discarica a cielo aperto. Un'area occupata da rifiuti di ogni genere, con due baracche utilizzate probabilmente da senzatetto.
Ma facciamo un passo indietro e torniamo al 2007, quando l'aula approva - in una delle ultime sedute del primo mandato Bruni - una modifica al bilancio di previsione e toglie così 220mila euro al "villaggio dello sport" di Muggiò (progetto che, ironia della sorte, tornerà in consiglio domani sera) per destinarli alla creazione del citato percorso, facendo propria una proposta dell'Ufficio biciclette del Comune. Il piano prevedeva una pista lungo il torrente (Fiume Aperto), nella prima parte parallela a via Monte Grappa, lunga in totale 700 metri e larga tre, con un dislivello di 23 metri e una pendenza media del 3%, protetta nel lato a valle da un parapetto in legno. Passando sotto la linea ferroviaria e il ponte delle ferrovie dello Stato e inserendosi nell'area boschiva, il tracciato avrebbe condotto gli utenti fino al Valmulini.
Nulla, però, è stato realizzato.

Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola domenica 15 gennaio

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