Niente bollette in pausa pranzo
Proteste in Posta per i nuovi orari

Bollette, prelievi, versamenti e quant'altro sono spesso incastrati tra il pranzo e il rientro sul posto di lavoro, acrobazia resa certamente più difficile dalla decisione di anticipare la chiusura di 25 minuti, dalle 14 precedenti alle attuali 13.35, di sette uffici postali cittadini.

COMO Sorrisi, di certo, non ne ha riscossi. Il cambio d'orario entrato in vigore ieri alle Poste Italiane fa storcere il naso a quanti, e sono diversi, approfittano della pausa di mezzogiorno per andare a sbrigare le consuete incombenze.
Bollette, prelievi, versamenti e quant'altro sono spesso incastrati tra il pranzo e il rientro sul posto di lavoro, acrobazia resa certamente più difficile dalla decisione di anticipare la chiusura di 25 minuti, dalle 14 precedenti alle attuali 13.35, di sette uffici postali cittadini. Se anche è vero che l'apertura al pubblico è anticipata di 5 minuti la mattina, dalle precedenti 8.30 alle attuali 8.25, è opinione comune che non sia l'anticipo mattutino, quanto piuttosto quello in fase di chiusura, il vero nodo da sciogliere del mutamento d'orario imposto dalle poste.
«Di solito - dice Lorena Reani - utilizzo la pausa di mezzogiorno per sbrigare le faccende che, altrimenti, non riuscirei a seguire. Non appena finisco, attorno alle 12.30, mi muovo, cercando di fare quel che serve entro le 14, quando rientro sul posto di lavoro. È chiaro che se l'orario fosse rimasto quelle precedente avrei potuto fare tutto con un po' più di calma. In questo modo, invece, bisogna correre un po' di più. Sarebbe stato meglio mantenere la chiusura precedente, che era un po' più flessibile».
La nuova regolamentazione è valida negli uffici di Como 3 (via Diaz), Como 5 (via Bari), Tribunale (largo Spallino), Albate (via Canturina), Camerlata (via Badone), Breccia (via Malvisto) e Rebbio (via Tentorio). Negli stessi, il sabato andrà dalle 8.25 alle 12.35.

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Eco di Bergamo Nuovi orari alle Poste