Fuga dal pieno benzina
Roma alza lo sconto

Nel decreto fiscale i fondi in aiuto agli automobilisti. Intanto crolla il numero di utenti nei benzinai della provincia di Como

COMO Oltre 70mila vendite di benzina perse in un anno dagli impianti della zona di confine comasca. Un automobilista su tre rinuncia a fare il pieno sul proprio territorio, come ai tempi della vecchia carta sconto e soprattutto prima che i costi schizzassero verso l'1,80 euro il litro. Usa meno l'auto e riduce pure il pendolarismo del pieno, poiché la competitività del Canton Ticino si sta riducendo a circa dieci centesimi il litro.

Per recuperare almeno il gettito perso a causa degli automobilisti che si riforniscono oltreconfine, stimato in 500 milioni di euro, il governo ha accettato di inserire nel decreto fiscale le proposte per nuovi sconti benzina nelle regioni di frontiera, ai confini con Austria, Svizzera e Slovenia.
«Siamo ad un ottimo punto - afferma il senatore comasco Pdl Alessio Butti - in commissione il governo ha assicurato che inserirà nel decreto fiscale le nostre proposte. Chiediamo 40 milioni di euro per finanziare il provvedimento regionale che renderà lo sconto flessibile, secondo l'andamento dei prezzi al di là dal confine e lo estenderà al gasolio. Abbiamo proposto anche l'estensione della fascia territoriale. Il decreto fiscale sarà approvato dal consiglio dei ministri la prossima settimana».

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