Causa miliardaria a New York
sul giallo dei bond di Como

I retroscena del clamoroso sequestro del giugno di tre anni fa al valico internazionale di Chiasso in una causa miliardaria intentata da un cittadino Usa

COMO Ha il sapore di un romanzo alla Ken Follett la causa depositata negli uffici della corte distrettuale di New York sul mistero dei bond miliardari sequestrati al confine tra Como e il Ticino. Un intrigo internazionale giocato tra il valico ferroviario di Chiasso, una lussuosa villa di Carimate e una lunga serie di istituti di credito svizzeri.

Sono solo alcune delle tante caselle che compongono il complesso gioco finanziario ricostruito in una maxi causa civile da mille miliardi di dollari intentata da un cittadino statunitense contro il segretario generale dell'Onu, l'ex premier Silvio Berlusconi, l'Italia, la Guardia di finanza, il forum di Davos, un uomo d'affari italiano, le Nazioni Unite e un paio di ambasciatori. Tutti accusati di aver preso parte a una complessa «cospirazione» internazionale con al centro il presunto «furto» di 134,5 miliardi di dollari, ovvero i Bond sequestrati nel giugno 2009 dalle fiamme gialle alla stazione internazionale di Chiasso.

I particolari della storia sul quotidiano in edicola oggi, domenica 19 febbraio

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