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Domenica 18 Marzo 2012
Qui non si butta niente
Si porta tutto al negozio
Il mercato dell'usato "C'era una volta"di Francesco Paro e di sua moglie è diventato meta fissa a Como per chi deve sgomberare casa o arredarne una da zero, ma si trovano anche vestiti e qualunque altra cosa abbia già avuto una vita
Perché tre anni fa Francesco Paro, 54 anni, ha dato una svolta alla sua vita lasciando il suo lavoro di sempre e ha creato uno spazio per dare una seconda chance a oggetti che finivano in solai, cantine o peggio ancora nella spazzatura. Ma anche un negozio dove trovare oggetti di qualità e pezzi unici, come il porta mentine decorato con mosaico veneziano del tenore Gigli o un servizio Sheffield da tè e caffè del 1800. E per i residenti, ma non solo, il mercato dell'usato "C'era una volta" che Paro gestisce con la moglie Cristina Favaron e il collaboratore Mattia Ferrari è diventato anche un punto di riferimento e persino una specie di piccolo museo. Perché agli oggetti si intrecciano sempre tante storie, sia personali sia del quartiere.
«L'antica targa della Filarmonica era scomparsa in circostanze misteriose - racconta Paro - poi quando è arrivata in negozio è stata riacquistata dalla storica associazione di Monte Olimpino e finalmente è ritornata al suo posto». E la filosofia di base è di recuperare proprio tutto.
«Quando abbiamo aperto nel 2009 abbiamo deciso anche di arredare con scaffali, vetrine, mobili, tappeti di seconda mano e ogni giorno lo scenario cambia perché chi entra qui può scegliere tra tutto quello che vede, se oggi abbiamo circa nove mila oggetti domani chissà». E i clienti più affezionati entrano in negozio anche due volte al giorno per curiosare tra mobili, oggetti da collezione, vintage, abbigliamento, giocattoli o piccoli elettrodomestici, tra cui capita anche di trovare icone sacre in argento dipinte a mano, libri del 1600, grammofoni, gioielli veneziani del 1700 e tavoli etnici. Tanti anche i clienti svizzeri, inglesi ed olandesi di passaggio e aumentano sempre di più i giovani.
Leggi le due pagine sui quartieri su La Provincia in edicola lunedì 19 marzo
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