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Mercoledì 21 Marzo 2012
In Alto Lario 350 posti a rischio
Allarme Fiom: «La Falck chiude»
Anche per il sindacato il lavoro che ancora resta all'interno dell'ex area Falck di Dongo è ormai al capolinea. Se Cisl e Uil rimangono in posizione di attesa, la Fiom-Cgil manifesta apertamente una seria preoccupazioni per le sorti di ciò che rimane del glorioso stabilimento donghese.
Dopo il fallimento di Afl, la società della ghisa, e di Dongo srl, la società del gruppo Casti a cui faceva capo l'intero patrimonio immobiliare legato all'industria locale, secondo il segretario provinciale della Fiom, Giuseppe Donghi, anche Isotta Fraschini, società dell'alluminio, è destinata presto a seguire la stessa sorte: «A meno di clamorose inversioni di rotta della proprietà nelle prossime settimane, non vedo una minima possibilità di salvare quel che rimane della ferriera» sostiene il sindacalista.
A una situazione già drammatica si sono aggiunti, negli ultimi tempi, i ritardi nei pagamenti degli stipendi ai pochi lavoratori ancora in fabbrica, l'asta per il recupero dei macchinari di Afl andata deserta e, a fine febbraio, la scadenza dell'affitto del ramo d'azienda, con un'attività che impegnava una ventina di persone.
«Dal curatore fallimentare, ho appreso che la proprietà ha pagato l'affitto solo per un trimestre in due anni. Adesso c'è da chiedersi fino a quando sarà concesso a Isotta Fraschini utilizzare ancora impianti e attrezzature del fallimento Afl».
La visione di Donghi non prescinde da un inesorabile scivolamento verso il baratro nel giro di pochi anni. Nel 2004 l'organico dei dipendenti è stato ridotto a 250 unità e nel 2007 è cessata definitivamente la storica produzione di raccordi in ghisa. Due anni dopo è stato decretato il fallimento di Afl e, a breve distanza di tempo, la stessa sorte è toccata a Dongo srl.
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