Di moda la laurea multietnica Superati i 200 iscritti all’anno

Mediazione linguistica e culturale batte tutti gli altri corsi per numero di iscritti. Il 52% trova lavoro subito e guadagna mille euro. Pochi in ritardo con gli esami

COMO - Quando nacque l’Università dell’Insubria spopolava il corso di laurea in Giurisprudenza: era ancora l’effetto di Mani pulite. Ora i tempi sono cambiati e a fare tendenza è la multiculturalità. Le migrazioni, con tutte le conseguenze che comportano a livello sociale, scolastico e lavorativo, hanno bisogno di nuove figure professionali. Ne sono convinti centinaia e centinaia di ragazzo che hanno fatto diventare Mediazione interlinguistica e interculturale il corso più frequentato dell’Università dell’Insubria di Como. Il mediatore linguistico e culturale è divenuto l’emblema di una società che sente la necessità di aprire un dialogo tra i cittadini immigrati e il paese di accoglienza nel tentativo di rimuovere le barriere linguistiche e promuovere una maggiore cultura dell’integrazione. E l’Università dell’Insubria ha fatto centro istituendo un corso di laurea ad hoc all’interno della facoltà di Giurisprudenza, che si pone come obiettivo quello di fornire agli studenti gli elementi necessari per affrontare questo ruolo professionale del tutto peculiare. Il corso di Mediazione, partito nel 2005, è in continua crescita. Quest’anno ha raggiunto il record di 227, contro le 208 del 2010: un incremento del 9.1% che è un ulteriore segnale di un cambiamento di rotta nelle scelte dei futuri studenti universitari, sempre più attirati da percorsi di studio brevi ma fortemente orientati al lavoro. Ancor più significativi sono i dati inerenti ai laureati in corso che nel 2010 risultavano essere del 77% contro una media nazionale di laureati di primo livello decisamente bassa che toccava a stento il 38,3%.

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