Faccia a faccia
Lionetti Colussi

«No ai partiti, diamo la faccia ai tanti delusi», su questo punto i due candidati d'accordo

COMO Entrambi puntano a raccogliere i voti dei delusi della politica e dell'amministrazione e lo hanno ripetuto più volte Emanuele Lionetti (Impegno Per Como, ex Lega) e Roberto Colussi (La Destra). Si conoscono bene perché tanti anni fa giocavano insieme a pallavolo.
«Siamo apartitici, ma non apolitici - ha detto Lionetti - e da comasco non posso più vedere la città oltraggiata da chi non la ama» mentre Colussi ha chiarito che «La Destra è nata nel novembre del 2007 e l'obiettivo è quello di entrare in consiglio comunale anche perché siamo ormai l'unico partito di destra». Obiettivi? Colussi cita come ultimo dato quello delle regionali con il 2.5%, ma serve il 3% per poter entrare in consiglio, mentre Lionetti ha detto chiaramente: «Avere il 3% non serve a niente e noi puntiamo ad arrivare al 9%».
Per Lionetti «rivedere completamente il capitolato degli asfalti visto che è vergognoso che le strade durino appena sei mesi e poi vadano rifatte completamente. Servono poi più vigili urbani per la sicurezza e vanno sistemate le palestre».<+togli_rientro> Per Colussi, invece, il primo punto è «la pulizia della città e tamponare il lungolago magari sperando nell'aiuto di qualche privato». Accordo tra i due candidati per la gestione della movida. Per entrambi non ha senso chiudere i locali a mezzanotte, ma serve maggiore controllo da parte delle forze dell'ordine e anche da parte dei gestori dei locali.
Colussi e Lionetti sono d'accordo sul fatto che sia necessario «aspettare le decisioni della magistratura» sia per il lungolago, sia per la Ticosa. «O si riesce a ricucire i rapporti con la società - ha dettoColussi - per realizzare un parceggio, oppure bisogna aspettare l'esito della controversia legale». Lionetti dal canto suo ha aggiunto: «Non dico bugie, ed è meglio aspettare l'esito della vicenda giudiziaria». Entrambi hanno ipotizzato un referendum consultivo tra i cittadini per far decidere loro cosa fare. Accordo, infine, anche sulla necessità di un maggiore utilizzo dell'autosilo Val Mulini e di quello di Tavernola.

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