Elezioni per il rettore
Varese beffa Como

Le elezioni del rettore sono alle porte ed a votarlo, solo per quest'anno, ci sarà anche un folto gruppo di studenti dell'Università Insubria. Sarà la prima elezione l'unica che avverrà con quello che oramai tutti chiamano “il metodo dei grandi elettori”, prendendo spunto dall'esempio americano.

COMO Le elezioni del rettore sono alle porte ed a votarlo, solo per quest'anno, ci sarà anche un folto gruppo di studenti dell'Università Insubria.
«È stato elaborato questo metodo elettorale per garantire la giusta rappresentanza studentesca» afferma Federico Gilardoni, rappresentante degli studenti; infatti «non si è ancora delineato il passaggio da facoltà a dipartimenti, voluto dalla recente riforma Gelmini, che avrebbe permesso una elezione del rettore secondo quanto previsto dallo statuto, cioè scelto, oltre che da professori e personale tecnico ed amministrativo, dai rappresentanti degli studenti negli organi di governo».
Elezione unica nella storia
Sarà dunque questa prima elezione l'unica che avverrà con quello che oramai tutti chiamano “il metodo dei grandi elettori”, prendendo spunto dall'esempio americano.
I ragazzi interessati potranno presentare le proprie candidature per le elezioni, che si svolgeranno il 29 maggio, fino al 15 maggio. Sono 57 in totale i grandi elettori, suddivisi in 14 studenti per la facoltà di medicina e chirurgia, 15 studenti per scienze di cui 11 della sede comasca, 8 di giurisprudenza e 6 di economia. Per un totale di soli 19 studenti comaschi; anzi, «in realtà giurisprudenza è anche a Varese per cui sono ancora meno».
Sembra che Como parta svantaggiata: «Dopo un rettore varesino ne vorremmo uno comasco» afferma David Ferrari, 19 anni, matricola di giurisprudenza che proporrà la propria candidatura.
Eppure Luca Parravicini, 23 anni rappresentante degli studenti, non è d'accordo: «Non credo che Como sia sfavorita; bisogna scegliere una persona per le sue capacità, senza distinzione di facoltà né di sede, d'altra parte l'ateneo è uno soltanto»; e prosegue: «Per fare la differenza, però, noi studenti dovremmo andare uniti alle votazioni».

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