Viaggio nel vecchio Sant'Anna
Un altro incubo bis stile Ticosa

A Como c'è un quartiere fantasma. Una fetta di città da 100mila metri quadrati, con 280mila metri cubi edificati. Palazzine vincolate, padiglioni storici, ma anche costruzioni più recenti, un corpo centrale di sette piani alto 32 metri e ampie zone verdi.

COMO A Como c'è un quartiere fantasma. Una fetta di città da 100mila metri quadrati, con 280mila metri cubi edificati. Palazzine vincolate, padiglioni storici, ma anche costruzioni più recenti, un corpo centrale di sette piani alto 32 metri e ampie zone verdi.
Quest'area è, per due terzi, completamente inutilizzata. Sigillati gli edifici, spenti gli impianti: da un anno e mezzo regna il silenzio e non si vede nessuno, se non gli addetti alla vigilanza. Un terzo del quartiere, invece, è vivo, ma soltanto di giorno. Alle 19,30 chiude e se ne vanno tutti.
Il viaggio
La zona in questione è quella dell'ex ospedale Sant'Anna, il maxi comparto tra San Carpoforo e piazza Camerlata, alle pendici della Spina Verde. L'ospedale si è trasferito nel 2010, all'inizio di ottobre. Ma il destino dell'enorme area è al centro del dibattito da quattro anni.
La prima proposta risale all'estate del 2008 (quella con le famose torri) e da allora si sono succedute liti, polemiche, guerre a colpi di perizie per stabilire il valore del comparto da mettere in vendita. L'intento era quello di non arrivare impreparati al momento dell'addio dell'ospedale ed evitare così il rischio di una nuova Ticosa. Obiettivo mancato.
Soltanto da poche settimane, infatti, il Sant'Anna e l'Asl hanno raggiunto un accordo per l'utilizzo degli spazi che rimarranno in mano pubblica (circa un terzo del quartiere) e ospiteranno quella che dovrà diventare la "cittadella sanitaria".
Il destino dei due terzi
Un enorme punto interrogativo campeggia sul futuro degli altri due terzi. La Regione ha deciso di venderli, per recuperare risorse da destinare anche al completamento della cittadella (bisogna ristrutturare edifici e trasferire l'Asl, secondo le stime servono circa 20 milioni di euro).
Ma il momento, sul fronte del mercato immobiliare, non è certo dei migliori e così a Milano prendono tempo, dopo il vano tentativo di cedere almeno il comparto G.B. Grassi, il più appetibile. Risultato: la cittadella sanitaria è solo a metà e tutto il resto del quartiere (la variante urbanistica del Comune prevede un mix tra residenze, terziario e commerciale) resta ancora oggi inutilizzato. Far rinascere l'area sarà una sfida per il prossimo sindaco.
Basta un tour nella zona "disabitata" - l'abbiamo fatto con i tecnici del Sant'Anna Flavio Marzorati e Salvatore Interlicchia - per rendersi conto del valore della posta in gioco.

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Eco di Bergamo Ex Sant'Anna