Ventuno milioni di euro
Il danno delle paratie

La relazione della finanza alla Corte dei conti: l'ombra dell'illegittimità sull'intero progetto. E il giudice delle indagini preliminari bolla i costi dell'opera che ha portato Como sulla bocca di tutti come «eccessivi e sproporzionati»

COMO Il cantiere delle paratie partorirà anche aziende fantasma, ma i costi sono anche fin troppo reali. E lievitano ogni giorno di più.
Basti pensare che gli uomini del nucleo di polizia tributaria avevano appena finito di fare i conti di quanto la maxi opera fosse costata alle casse pubbliche, ovvero 21.297.310 euro e 39 centesimi, che da Palazzo Cernezzi è rimbalzata la notizia di un possibile ulteriore balzello di poco inferiore ai tre milioni di euro. Il che porterebbe il maggior costo dell'opera, rispetto al progetto esecutivo originario, a superare gli 8 milioni di euro.
Qualora la procura di Como e i magistrati della Corte dei conti dovessero veramente ravvisare quanto sottolineato dal giudice delle indagini preliminari nell'atto che ha portato all'archiviazione di alcune accuse a carico degli indagati, e cioè che l'intero progetto è viziato da via libera illegittimi risalenti addirittura al 2000 e che quindi il cantiere non doveva neppure essere avviato, i calcoli del danno erariale potrebbero essere esorbitanti. Addirittura pari all'intero costo sostenuto per le paratie.Di sicuro il procuratore generale presso la Corte dei conti ha individuato «molti profili di responsabilità contabile a carico di molti di coloro che hanno contribuito alla realizzazione degli interventi anti-esondazione», bollati come «eccessivamente onerosi».
Il magistrato che ha rimandato gli atti in Procura per chiedere di valutare la contestazione di reati urbanistici e paesaggistici, ha anche sottolineato quattro «rilievi critici» all'operazione paratie.

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