Lucini, la prima agenda
«Buche e città sporca»

Dal piano asfalti estivo alla città da ripulire, passanta dalla Giunta. Il nuovo sindaco di Como Mario Lucini si presenta

COMO Lucini come si è svegliato da neo sindaco?
Stanco, ma soddisfatto per il risultato importante e sto cominciando a sentire la grande responsabilità del lavoro che ci attende.
Sia sincero, quanto si aspettava di prendere?
Speravo di arrivare al 70% perché mi aspettavo un aumento dell'astensionsimo. Per me era importante avere un risultato netto perché ci fosse la chiara percezione della volontà della città.
Il messaggio più gradito...
In realtà è una percezione. È il notare che la gran parte delle persone che incontro mi sentono come uno di loro e non come un politico che vive su un altro pianeta. Questo è molto incoraggiante.
Insomma, è sindaco ma prima un cittadino?
Sì e mi piace che i cittadini mi percepiscano come tale.
Butti dice che un sindaco che governa con 21mila voti è triste. Cosa gli risponde?
I precedenti al ballottaggio per la città di Como, vedi i due Botta, sono analoghi e in un caso inferiori al mio risultato. E credo che Butti non sia nelle condizioni di delegittimare il risultato del voto.
Giunta. Ha fatto tre nomi. Possiamo confermare Magni e Magatti?
No, confermerò il quadro quando avrò tutti gli altri cinque nomi. Il numero massimo sarebbe nove assessori, ma è nostra intenzione nominare una giunta a otto.

Il resto dell'intervista su La Provincia in edicola mercoledì 23 maggio

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