Tornano i turisti a Como
Ma i negozi restano vuoti

Prima domenica d'estate dopo otto fine settimana con la pioggia. Tanti francesci, spagnoli e tedeschi. Gli operatori: «Non si vende nulla»

COMO Pomeriggio del 17 giugno 2012, la colonnina di mercurio segna 34°. Non ci sarebbe nulla di strano se questa non fosse, per Como, la prima domenica di sole dalla fine dell'inverno. Quasi un miracolo, perché qualcuno ormai disperava di vedere turisti a passeggio per le strade della città. E invece, forse, c'è ancora modo di salvare una stagione partita con il freno a mano tirato.
C'è gente per le vie del centro, seduta ai tavolini dei bar e in fila in attesa di acquistare il biglietto per il battello; Como sembra essere rinata, spinta dall'arrivo di tanti turisti stranieri.
Che sia una giornata positiva lo conferma Eleonora Signorini, una dei soci della Gelateria Lariana: «Oggi è una buona giornata, finalmente possiamo dire che è cominciata la stagione. Ho visto tanti spagnoli, francesi e tedeschi, oltre agli italiani; speriamo bene, visto che fino ad ora il maltempo,  gli allagamenti e la cattiva gestione della città ci hanno penalizzato». Dall'altro lato di piazza Cavour si alzano parole molto simili. Ferdinando Colombo, dello storico bar Monti, fa un'analisi abbastanza grigia sull'andamento di questa stagione. «È il primo week-end positivo dall'inizio dell'anno, ma la crisi si sente molto. La gente, turisti compresi, hanno meno soldi da spendere e stanno molto più attenti a cosa comprare. La flessione è del 50%. Eppure i prezzi che abbiamo in Italia non sono più alti che altrove».
Quello che è certo è che la crisi ha cambiato anche i consumi. «Resistono i primi e i secondi - continua Colombo - ma per il dessert ci si pensa due volte». Azzerata, invece, la vendita di superalcolici, rimpiazzati dai long drink; soddisfano l'occhio, il palato e anche il portafoglio, perché allo stesso prezzo si beve di più.
Va ancora peggio alle attività non legate alla ristorazione. Tanti dei negozi aperti sono semideserti, e la gente che compra è ancora meno. Anche in questo caso sono i turisti a fare la differenza. Hanno più possibilità degli italiani, e soprattutto approfittano del momento di ferie per dedicarsi allo shopping. Per quanto riguarda i comaschi, in giro ce ne sono pochi, come dimostrano i parcheggi stranamente liberi in alcune zone della città generalmente critiche.

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