Chiude il viadotto
«Sarà un inferno»

Venerdì sera stop alla circolazione sull'Oltrecolle. Residenti e negozianti: salto indietro di 10 anni. Questa sera a Camerlata incontro con il sindaco

COMO C'è subbuglio da Albate a Camerlata per la chiusura di due settimane del viadotto dei Lavatoi che scatterà alle 21 di venerdì per opere legate al primo lotto della tangenziale.
Dal 6 luglio riaprirà solo la corsia in direzione di Lora, Lipomo e della statale per Lecco mentre per l'altra bisognerà aspettare un anno e mezzo. Chi vive e lavora nella zona è impaziente di capire cosa accadrà. E chiede validi percorsi alternativi con segnaletica adeguata in vista di un inizio estate che si preannuncia difficile. Mentre proprio per discutere di come cambierà la mobilità con la chiusura provvisoria del viadotto il Comune ha organizzato per qursta sera alle 20.45 alla sede della circoscrizione 3 di via Varesina un incontro pubblico con il sindaco Mario Lucini, l'assessore alla Mobilità Daniela Gerosa e il dirigente del settore mobilità Pierantonio Lorini. Intanto da Muggiò a Camerlata non si parla d'altro.
«Sarà come tornare indietro di dieci anni: traffico, ingorghi e grande passaggio di camion» afferma Agostino Balzanello che vive in via Cumano e non nasconde la preoccupazione di dover rinunciare al collegamento strategico per la mobilità della città. Tra le migliaia di persone che usano ogni giorno la bretella Oltrecolle Canturina c'è anche André Giofré, che commenta: «Sarà un incubo... Parto tutte le mattine dalla ditta in cui lavoro a Trecallo per spostarmi un po' ovunque, se un punto nevralgico della città non sarà praticabile in un senso di marcia per diciotto mesi, saremo costretti ad anticipare o posticipare alcuni lavori e nei casi peggiori scusarci per i ritardi se saremo bloccati nel traffico».
Dello stesso avviso anche Tommaso Calvanese che lavora alla pasticceria "Fuin" di Muggiò e dice: «Non oso immaginare come sarà dopo la chiusura del viadotto, già in condizioni normali alle sette di mattina arrivando da Lora si resta bloccati in coda per il traffico». E non sempre le strade alternative risultano una scelta vincente.
«Tutti i giorni trenta minuti di coda con una velocità di marcia a passo d'uomo da Lora in poi per arrivare fino qui a Muggiò - conferma la collega Giovanna Luppi - Se il traffico è bloccato faccio il giro da Capiago ma la strada si allunga molto e quando chiuderanno il viadotto temo che sarà un disastro». E c'è preoccupazione anche sul rispetto dei tempi previsti per i lavori.

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