Como, il tessile
fa volare l'Export

Il tessile tiene alta la bandiera dell'export comasco in Germania. Un mercato che rappresenta il nostro primo partner commerciale nel mondo.

COMO Il tessile tiene alta la bandiera dell'export comasco in Germania. Un mercato che rappresenta il nostro primo partner commerciale nel mondo. Secondo l'Istat nel primo trimestre 2012 la provincia di Como ha esportato merci nei quattro angoli del pianeta per 1.249,9 milioni di euro. Di questa fetta di mercato, ben 192,9 milioni di euro sono entrati nelle casse di Como dalla Germania, con un incremento del 5,2% rispetto ai primi tre mesi del 2011. E qui, a farla da padrone, resta il comparto manifatturiero. Basti dire che ben 192,7 milioni sono il frutto delle esportazioni in territorio tedesco di prodotti derivanti da questo settore. I restanti 200mila euro e rotti sono stati generati dalla vendita in Germania di prodotti dell'agricoltura (64.172 euro), dal trattamento rifiuti e risanamento (71.765 euro), dalle attività di comunicazione (82.002 euro), da spettacoli e prodotti artistici (1.474 euro) e da provviste di bordo (365 euro). All'interno del paniere del manifatturiero, la fetta di mercato più consistente, pari a 40,9 milioni di euro, se l'è ritagliata nel primo trimestre 2012 il tessile. Un settore che, da solo, rappresenta il 21,2% di tutti i prodotti esportati in Germania. Il tutto, a fronte di un import che ha superato di poco i 7 milioni di euro. Ma, quali sono i settori del tessile che trovano maggiormente il favore del nostro primo partner? Innanzitutto il comparto dei filati e dei tessuti. E qui, di sicuro, la seta comasca gioca ancora un ruolo fondamentale. Perché la metà del giro d'affari complessivo, per l'esattezza 21,6 milioni di euro, proviene a Como dall'export in Germania di filati e tessuti. Segue, con 15,5 milioni, l'abbigliamento, che si porta con sé anche 2,5 milioni fatturati dalle transazioni oltralpe di calzature. Volumi più ridotti per cuoio conciato, borse e pelletteria (995.843 euro), articoli di maglieria (174.906 euro) e abbigliamento di pelliccia (1.973 euro).

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