Parchi dell'orrore
Giochi rotti e degrado

A Prestino genitori e nonni scappano pur di non far giocare i figli tra i pericoli

PRESTINO Più che parchi, sembrano discariche. È tutto rotto, pericoli ovunque per i bambini, sporcizia, degrado tutto abbandonato. Ai giardinetti di piazzale Giotto e di via Mantegna a Prestino è un disastro tale che anche nei giorni d'estate scappano tutti. Mamme e nonni portano i loro bambini al sicuro, in altri parchi e puntano il dito contro degrado e pericoli
Nel quartiere tutti chiedono al Comune di intervenire al più presto.Nel parchetto vicino alla piazza all'ingresso la ringhiera non è fissata e rischia di cadere in testa a chi è seduto sulle panchine. Il parco si estende su due livelli: se dall'ingresso si gira verso destra si trovano pavimentazione sconnessa, panchine rotte, dondoli senza gomma anti trauma e un palo di una vecchia rete da pallavolo pieno di sporcizia.
Solo scendendo verso sinistra va un po' meglio: l'area è stata recentemente ristrutturata con giochi, nuova pavimentazione anti trauma e quattro panchine.
Ma anche lì - soprattutto sotto la siepe - si trova di tutto tra cartacce, lattine, bottiglie e anche qualche vecchia lampadina. Così in tanti preferiscono portare i bambini ai giardinetti a San Fermo o in città. Tutti giurano che è da evitare anche il parchetto di via Mantegna. L'erba è sempre troppo alta, solo due dondoli di cui uno rotto e uno scivolo, niente fontanella e bisogna anche salire una scala ripida con tutti i gradini rotti.
«È una zona abbandonata, temo che con le temperature elevate di questi giorni l'erba così alta e secca possa persino prendere fuoco - denuncia Teodoro Scaldamaglio - manca la pulizia tra cestini strapieni, cassonetti dove si crea una discarica».
Igiardini sono cosi in pessimo stato che vengono scambiati per discariche. E infatti hanno persino lasciato prima quattro pneumatici e due portiere di un'auto. «Con i nipoti vado sempre al parco a San Fermo, qui si trovano pochi bambini mentre là è sempre affollato ma è un peccato perché vorrei che potessero giocare sotto casa, bisogna far rivivere gli spazi dove la gente può incontrarsi - commenta il nonno Saverio Nutolo- troppi spazi abbandonati in via Mantegna: il parco è un disastro, il campo da calcio è chiuso da più di tre anni, manca persino il numero civico 26 e spesso l'ambulanza si perde prima di arrivare qui».
Risalendo via Mantegna verso via Raffaello fino alla piazza lo scenario non migliora: tombini intasati, erba alta ai bordi della strada e sporcizia a terra.

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