Formigoni apre
«Via le paratie»

«Paratie, sì a una modifica del progetto». Il presidente della Regione Roberto Formigoni esce allo scoperto e - per la prima volta pubblicamente - si dice pronto ad accettare un nuovo piano messo a punto dal Comune per risolvere la grana del cantiere sul lungolago.

COMO «Paratie, sì a una modifica del progetto». Il presidente della Regione Roberto Formigoni esce allo scoperto e - per la prima volta pubblicamente - si dice pronto ad accettare un nuovo piano messo a punto dal Comune per risolvere la grana del cantiere sul lungolago.
«Ma fermo restando il fatto - sottolinea - che non si possono buttare via le opere già realizzate, bisogna ricordarsi che esiste la Corte dei conti e mantenere comunque l'obiettivo della salvaguardia idraulica». Formigoni la settimana scorsa aveva incontrato il sindaco Mario Lucini e ora conferma (a dispetto delle indiscrezioni circolate ieri su un'improvvisa chiusura da parte della Regione rispetto a una nuova ipotesi progettuale) che «c'è la disponibilità a valutare un possibile cambiamento di rotta».
«Abbandonare paratie e altre barriere? Nulla in contrario, a patto che il progetto risulti compatibile con quanto è stato fatto fino ad oggi».
«La Regione - ha detto ieri Formigoni - ha sempre garantito il proprio affiancamento al Comune e l'ha fatto anche con un importante sforzo di carattere finanziario. Ora è cambiata l'amministrazione, ma sono avvicendamenti normali e la logica della sussidiarietà rimane valida, quindi il nostro lavoro prosegue. L'atteggiamento è sempre quello del dialogo e del confronto costruttivo, sul tema delle paratie così come su altro». Formigoni non si sottrae alle domande a proposito del cantiere infinito sul lungolago: «Se il Comune ritiene che si debbano modificare degli aspetti del progetto, va bene. Ho incontrato il sindaco e nelle prossime settimane mi farà una proposta, sempre tenendo conto del fatto che siamo sotto il controllo della Corte dei conti e che va mantenuto l'obiettivo della salvaguardia idraulica». Palazzo Cernezzi, insomma, dovrà presentare un piano che consenta di superare tutte le difficoltà di carattere tecnico e al contempo non presenti criticità sotto il profilo amministrativo e contabile. «Bisogna tener conto - sintetizza il numero uno della Regione - che non si possono buttar via né i lavori già realizzati né il denaro».
Quanto alla possibilità di non realizzare barriere di alcun tipo sul lungolago (né le paratie mobili né i panconi manuali), Formigoni afferma: «Dico sì, sempre a patto che il progetto rimanga compatibile con le opere realizzate e non apra problemi di altro tipo, in particolare con la Corte dei conti». La nuova bozza di progetto verrà presentata da Lucini entro poche settimane.

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Eco di Bergamo Le paratie