Che disastro
la stazione di Albate

Bagni chiusi per atti vandalici, niente biglietteria e nessun riparo da sole e pioggia in attesa del treno sulla banchina ma solo tre panchine mezze rotte in legno e altrettante in sala d'attesa.

COMO Bagni chiusi per atti vandalici, niente biglietteria e nessun riparo da sole e pioggia in attesa del treno sulla banchina ma solo tre panchine mezze rotte in legno e altrettante in sala d'attesa.
Per i pendolari che ogni giorno partono dalla stazione Fs di Albate in via Scalabrini il vero incubo al rientro dalle vacanze sarà dover tornare ad aspettare ogni giorno il treno proprio lì dove mancano troppi servizi essenziali. In più la stazione è piena di barriere architettoniche ed inaccessibile ai disabili e sia i muri esterni sia la sala di attesa hanno un pessimo aspetto con scritte ovunque. In questi giorni di afa chi aspetta il treno ripiega sull'unica possibilità per rinfrescarsi usando la fontanella perché l'unico bar della zona ha chiuso tempo fa.
«Da troppo tempo vediamo il cartello che spiega che sono chiusi a causa di atti vandalici ma ammesso che sia andata così è inconcepibile che in un luogo pubblico non ci sia una toilette per mesi e mesi - denuncia Mario Airis  - . Solo da qualche giorno, chiedendo la chiave si può accedere ad uno dei due. Ma bisogna andare all'ufficio personale. Ma se c'è il cartello chi non osa chiedere al personale non lo sa».
Ma non mancano solo i bagni in stazione.
Fausta Viganò che prende il treno ogni giorno racconta: «Non c'è la biglietteria e ogni volta che si sale sul treno bisogna spostarsi fino alla prima carrozza in cerca del controllore, la banchina è troppo corta e spesso si vedono anche persone anziane costrette saltare per il dislivello o a correre attraversando tutti gli scompartimenti per riuscire a scendere alla fermata e non va meglio la mattina presto perché non c'è nemmeno il sottopassaggio così se si arriva in ritardo si è costretti ad attraversare i binari passando davanti al treno».

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