Fumo dall'ascensore
Paura per una bimba

In via Nulli corto circuito all'ascensore di un palazzo. Alle tre di notte gli inquilini salvati dai vigili del fuoco

COMO Quando l'allarme antincendio è partito, alle 3 di notte, Stefano Guaita si è svegliato di soprassalto. È balzato giù dal letto. Ha aperto la porta di casa e si è trovato davanti un muro di fumo. Allora l'ha richiusa di colpo, è uscito sul balcone e ha sentito l'inquina del terzo piano che chiamava i vigili del fuoco. «Venite, va tutto a fuoco - urlava la signora -. Ho una bambina piccola, siamo intrappolati. Non possiamo uscire dalla porta. C'è fumo dappertutto Correte».
Ivigili del fuoco sono corsi davvero. Quattro minuti ed erano sul posto per salvare l'intero condominio in via Nulli 10 dove l'ascensore, martedì notte, stava andando a fuoco.
A cronometrarli è stato proprio Guaita, un ragazzo gentile che vive al primo piano. «Noi in casa siamo in tre - racconta - Stavamo dormendo tutti quandi è partito l'allarme. Abbiamo tentato di uscire ma il fumo è entrato in casa di colpo. Non si vedeva niente. Allora abbiamo preso gli asciugamani e li abbiamo bagnati. Il tempo di metterli davanti alla porta per fermare il fumo e sono arrivati i vigili del fuoco». Le fiamme salivano al terzo piano, ma il fumo aveva invaso tutto lo stabile. I vigili del fuoco sono saliti dalle scale con le maschera antigas e hanno aperto tutti i finestroni dei pianerettoli per far uscire il fumo. E poi sono saliti a liberare la famiglia del terzo piano, una bambina di 15 mesi e i suoi genitori, tutti sotto choc.
«Noi siamo al primo piano, mal che andasse potevamo saltare, ma al terzo era un rischio», dice ancora il giovane.
Dodici ore dopo il veleno del fumo impregna ancora le scale, intasa le narici e si impregna ai vestiti.

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Eco di Bergamo L'incendio