Un rosario a sera
per ricordare Chiara

Il parroco di Breccia ha organizzato una veglia a sera per ricordare Chiara Ponti, la ragazzina di 12 anni morta in Francia scavando una buca

COMO «Era una bambina vivace e simpaticissima. Saltava dentro nel nostro cortile e andava su e giù dalla pianta di ciliegie. Lei e i suoi fratelli erano sempre qui perchénoi abitiamo vicini e io ho anche una nipote della sua età».
Luciano Gatti si commuove mentre pensa alla tragedia che ha colpito i Ponti, suoi vicini di casa. Chiara se la ricorda bene, quella bambina magrolina con i capelli tagliati come un maschietto. Sorride mentre la ricorda. «Era proprio così - dice - ma era sveglia. E molto agile a salire sulle piante. Era educatissima, poi. Quando mi vedeva mi salutava sempre».
Gatti è al bar dell'oratorio di Breccia. Sta giocando a carte con Fernando Pozzi e Aldo Zucca. Sono tutti amici di Franco Ponti, il nonno di Chiara.
E alla sera vanno tutti al rosario che il parroco, don Attilio Pandolfi ha deciso di organizzare sempre fino a quando non rientrerà la salma. La data non è ancora stata decisa e tantomeno i funerali. Nel frattempo non resta altro che pregare, come ha detto il parroco. Un rosario al giorno per la ragazzina morta nella buca che stava scavando.
«Ho trovato suo nonno domenica mattina a messa - racconta Fernando Pozzi -. Scherzando gli ho detto:hai messo su una squadra di pallone con anche le riserve. Perché lui ha quattro figli e sedici nipoti. E guardi lei cosa è andato a succedere la sera stessa».
I Ponti li conoscono tutti, a Breccia. Il nonno, oggi in pensione lavorava alla libreria Nanni. La nonna ha cresciuto quattro figli, Danilo, il papà di Chiara e Stefano, cinque figli a testa. Epoi le figlie Anna e Alessandra. E tutti li ricordano come una famiglia «bellissima e numerosissima».
«Erano sempre tutti insieme tutti uniti con tanti bambini - dice Ornella Castelli -. Io conoscevo bene la mamma, la Silvia, prima che si sposasse abitava vicino a me. Sono una famiglia di bravissime persone che frequentano la chiesa. E infatti il don Attilio ha deciso di dire un rosario al giorno».

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