La Madonna di Medjugorie
appare al veggente

Un silenzio assoluto, surreale, tanto da diffondere la sensazione che la basilica del Crocifisso fosse  deserta. In realtà la folla che, non trovava più spazio neppure in piedi, accalcata anche fra le navate, era diventata improvvisamente  immobile, attonita, immersa in un totale muto stupore.

COMO Un silenzio assoluto, surreale, tanto da diffondere la sensazione che la basilica del Crocifisso fosse  deserta. In realtà la folla che, non trovava più spazio neppure in piedi, accalcata anche fra le navate, era diventata improvvisamente  immobile, attonita, immersa in un totale muto stupore. L'evento era  in effetti eccezionale, atteso da oltre tre ore, come è stato sotolineato -attorno alle 18- da Sabino Simone instancabile organizzatore di pellegrinaggi a Medjugorje e di incontri di preghiera suscitati dalla contagiosa devozione alla Vergine apparsa ai veggenti e in dialogo continuo con un popolo di fedeli sempre più vasto in ogni parte del mondo.
«Saremo considerati fortunati, in futuro ai nostri nipoti potremo raccontare di essere stati presenti ad una apparizione della Madonna» ha suggerito  subito dopo la testimonianza di Ivan Dravigevic, veggente che 31 anni fa, sedicenne, è stato chiamato a quel particolare incontro con la Madre di Dio che gli cambiò la vita, come lui stesso ha raccontato alla folla pronta ad accogliere ogni sua parola come una rivelazione. Testimone di un messaggio che la Madonna destina a tutti, Ivan ha ripetuto, con gli stessi accorati accenti, le parole semplici e materne, estremamente familiari, che la Vergine da anni comunica con insistenza, al solo scopo di risvegliare una speranza assopita in un mondo che ha deciso di vivere lontano da Dio. "Grazie cari figli di aver risposto alla mia chiamata...siete venuti qui affamati della pace, dell'amore, della gioia...affamati di Dio stesso". Un richiamo riconosciuto dai fedeli, molti già in sintonia con quelle espressioni note, con canti e preghiere recitati però come fosse  la prima volta. Persino cantando la consueta invocazione : «Santo, santo, santo è il Signore, Dio dell'Universo...» che si ripete durante la messa, i fedeli hanno lasciato trapelate una convinzione piena, un'attesa meravigliata come di fronte ad una presenza reale, capace di rispondere alle domande più urgenti a dolori e inquietudini insondabili. Tanti malati, disabili portati in carrozzina, ma anche tanti giovani, famiglie, bambini,  gente che in tempi di crisi porta sulle spalle fardelli che non riesce ad affidare a nessuno se non a chi promette di alleggerirne il peso.

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