Case popolari, 600 in attesa
E la metà sono immigrati

Quasi due famiglie su cento residenti in città chiedono una casa al Comune o all'Aler, azienda lombarda edilizia residenziale: sono sfrattate, sono persone sole, anziani, disabili, madri separate con figli piccoli o nuclei con più figli, hanno redditi bassi ed alti requisiti per il punteggio.

COMO Quasi due famiglie su cento residenti in città chiedono una casa al Comune o all'Aler, azienda lombarda edilizia residenziale: sono sfrattate, sono persone sole, anziani, disabili, madri separate con figli piccoli o nuclei con più figli, hanno redditi bassi ed alti requisiti per il punteggio.
A scorrere la graduatoria, unica per Comune ed Aler, prevalgono gli italiani; ma gli extracomunitari sono quasi la metà. Complessivamente, sono 596 (di cui 279 da parte di famiglie straniere con redditi anche di 1.000 euro) le domande per l'assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica: l'elenco è stato pubblicato dal Comune di Como a fine settembre e, finora, le assegnazioni sono pari a zero, mentre quelle al via sono dodici per l'Aler e per le case comunali sono ridotte a sei o sette unità.
Speranza per pochi
L'anno scorso, le domande furono 579; gli alloggi Aler assegnati furono 59 e gli alloggi assegnati dal Comune furono quattro: le relative caselle nella lista d'attesa sono rimaste vuote per ben poco.
Al momento, dunque, solo 18- 19 famiglie, il 3% della graduatoria, possono sperare di risolvere a breve il problema abitativo. Per tutte le altre, resta il fabbisogno.

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