Città al buio per Natale
Primavesi: «Colpa nostra»

Giansilvio Primavesi, presidente Confcommercio, cerca di spiegare il buco nell'acqua delle luminarie che quest'anno ha finora visto i negozianti lasciare al buio ben 11 vie.

COMO Un mix di negligenza, ritardi, problemi organizzativi, abbassamenti di serrande, crisi, desiderio nascosto di scaricare sugli altri la propria responsabilità. Mette insieme, con una certa rabbia, tutti questi ingredienti, Giansilvio Primavesi, presidente Confcommercio, nel tentativo di spiegare il buco nell'acqua delle luminarie che quest'anno ha finora visto i negozianti lasciare al buio ben 11 vie.
Del resto, chi è dietro al bancone, di parlare proprio non ne ha voglia. «Non ho ancora saputo nulla», «non c'è il titolare», «io ho aderito, il bluff l'hanno fatto i negozi chiusi e altri miei vicini», «aumenta tutto, come pretendono che pensiamo anche alle luminarie?», ecco i commenti che gli esercenti si lasciano sfuggire. «Alcuni negozianti mi hanno fatto osservare che i messi del Comune non hanno completato il secondo giro per ritirare i moduli - esordisce Primavesi - e, qui, capisco che dover destinare personale comunale anche per quest'incombenza non è semplice. D'altro canto, all'interno degli esercizi non sempre c'è organizzazione e nelle grandi catene è necessario attendere parecchio prima che la sede centrale dia il via libera».

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