Il vescovo di Lugano
«Basta frontalieri del sesso»

Monsignor Grampa tuona contro il governo ticinese. «Non trasformiamo il Cantone in un "casino" per i confinanti»

COMO Tirata d'orecchie il vescovo di Lugano, monsignor Pier Giacomo Grampa, alla politica ticinese per l'atteggiamento morbido verso la prostituzione e all'appeal che, grazie a questa tolleranza, il Ticino ha «sulle regione confinanti».

Leggi Comasco e Varesotto da dove proviene la gran parte dei clienti di night e postriboli piazzati strategicamente appena oltre frontiera. Alcuni dei quali a poche centinaia di metri dai valichi. Il vescovo, dalle pagine del "Corriere del Ticino", si è scagliato contro il fenomeno del sesso a pagamento.

«Non trasformiamo il Cantone in un "casino" per i confinanti», ha dichiarato.

Il servizio su "La Provincia" di gioved' 22 novembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA