La chitarra di McLaughlin
incanta il pubblico di Chiasso

Il concerto di uno dei musicisti più importanti dei primi anni Settanta ha richiamato il pubblico delle grandi occasioni al cineteatro della cittadina di frontiera. Grandi virtuosismi in bilico tra rock e jazz

CHIASSO - Pubblico delle grandi occasioni al Cinema Teatro di Chiasso venerdì sera per salutare uno dei maestri della chitarra elettrica jazz: John McLaughlin.
Non è più "Mahavishnu", non saluta il pubblico con le mani raccolte in preghiera prima di lanciarsi in quelle elucubrazioni velocissime e inafferrabili che lo hanno reso uno dei musicisti più importanti a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta quando, alla corte di Miles Davis, fu tra i demiurghi di quell'ibrido tra jazz e rock che si sarebbe, poi, chiamato fusion.
Oggi questo signore inglese, settant'anni compiuti nel gennaio scorso e portati con rimarchevole stile, sia fisicamente che musicalmente, non deve, forse, dimostrare più nulla ai suoi ascoltatori. Eterogenei: dal nostalgico della Mahavishnu Orchestra a chi, invece, ha apprezzato maggiormente le atmosfere mistiche degli Shakti, mentre qualcuno ricorda di avere assistito a uno dei suoi concerti - sfida con gli altri due assi Al Di Meola (per coincidenza a sua volta in concerto a Milano proprio in questi giorni) e Paco De Lucia. Anche in quell'occasione a McLaughlin non interessava primeggiare, ma divertirsi assieme a grandi partner.
La stessa atmosfera si è respirata oltreconfine grazie al quartetto 4th Dimension che, oltre al leader, schiera tre assi veri e propri. Il bassista Etienne Mbappé arriva dal Camerun ed è stato scoperto da un vecchio amico del chitarrista, Joe Zawinul. Il suo incedere sul fretless rivaleggia con le sei corde del sorridente John. Un particolare: suona con guanti di seta "per mantenere sempre brillanti le corde con questo tocco", spiega.

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