L'accusa: "Evase 112 milioni"
Il giudice: falso. Assolto

Il presidente del Vacallo basket giudicato non colpevole. Sotto accusa erano finite le sue due società di Chiasso

COMO Le tasse su quei 112 milioni di euro incassati tra il 2004 e il 2008 dovevano essere versate in Svizzera - com'è stato fatto - e non in Italia, come avrebbe invece preteso l'agenzia delle entrate prima e la finanza poi.

Il giudice di Como ha assolto l'imprenditore ticinese Luigi Barattolo, presidente della squadra di basket del Vacallo, finito sotto accusa per evasione fiscale. Secondo la procura Barattolo, titolare di due società di Chiasso specializzate nella commercializzazione di capi di abbigliamento, avrebbe avuto la principale fonte di reddito in Italia. E proprio in Italia avrebbe dovuto pagare le tasse, secondo l'accusa.

Di diverso parere il giudice, che nei giorni scorsi ha assolto Barattolo dall'accusa di evasione fiscale, anche sulla scorta del pronunciamento della comimssione tributaria provinciale che aveva dato ragione all'imprenditore ticinese e al suo avvocato, Massimo Di Marco.

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