Como, Coletti e il Natale
«La sobrietà ci aiuta»

Cosa ci aspettiamo da Dio? Che ci sorprenda la notte di Natale

COMO «Cosa ci aspettiamo da Dio ammesso che esista?». L'augurio di buon Natale del vescovo Diego Coletti alla messa di mezzanotte nella cattedrale affollata di fedeli, ha messo a tema un annuncio essenziale, una questione radicale, oltre il clima suggestivo e i buoni sentimenti che facilmente aleggiano in una ritualità ricca di esultanza. Il messaggio d'amore, la promessa di pace nei cuori, non può raggiungere l'umanità, trasformarsi in augurio credibile, se non viene scalfita l'abitudine, se non prorompe lo stupore di fronte ad una novità assolutamente imprevedibile.
«Come i pastori a guardia del gregge nella notte santa, vegliando per custodire quel poco che abbiamo, possiamo essere risvegliati dalla stessa luce, passare dalla paura alla letizia, dal timore alla gioia», ha detto il vescovo, riprendendo la pagina del vangelo che descrive la nascita del Messia nella stalla di Betlemme.
«Questo dovremmo aspettarci da Dio questa notte: che ci sorprenda».
Il vescovo si è anche messo il grembiule e ha servito i poveri alla mensa di don Guanella.

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