La strage in Svizzera
riapre un giallo francese

I francesi hanno trovato elementi di collegamento tra la strage dei giorni scorsi nel Vallese con il misterioso omicidio di una famiglia inglese ad Annecy nel settembre scorso. Stragi compiute con armi antiche, delle quali l'autore della sparatoria elvetica è collezionista

Potrebbero esserci dei collegamenti tra la strage di mercoledì a Daillon, in Svizzera, e la misteriosa sparatoria del 5 settembre scorso ad Annecy, Alta Savoia (Francia), in cui vennero uccise quattro persone.

La polizia dell'Alta Savoia intende infatti verificare se l'uomo che ha ucciso tre persone in Svizzera, e attualmente ricoverato in ospedale, possa essere lo stesso che ha ucciso in Francia, a circa 150 chilometri di distanza. Una formale domanda è già stata presentata al centro di cooperazione fra polizia di Ginevra.

Secondo quanto riferisce il quotidiano The Telegraph la strage, in cui morirono quattro persone, tre inglesi di origine iraniana, potrebbe essere stata commessa con una vecchia arma militare elvetica, una Luger anni Trenta. E anche lo svizzero 33enne ha usato un vecchio moschetto, ed è un collezionista di vecchie armi. Non solo: sembra coincidere anche l'identikit. In Francia si ricercava un collezionista di armi antiche, psicopatico solitario, che ha deciso di usare i suoi pezzi da collezione contro le persone. E i problemi psichiatrici del giovane svizzero, respinto dall'esercito perché aveva la mania di minacciare i colleghi con le sue armi, sembrano completare il cerchio.

E ancora i collegamenti portano a un altro delitto in Francia, a Nancy, dove un uomo venne ucciso in un'area di servizio da un pazzo che usava una vecchia pistola dell'esercito svizzero.

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