Strage in Svizzera
Il killer non parla

La tragedia maturata nell'ambito familiare, ma i motivi sono ignoti. Lo sparatore ricoverato in terapia intensiva. Le vittime sono tre donne

L'uomo che mercoledì sera ha aperto il fuoco uccidendo tre donne e ferendo due uomini nel villaggio svizzero di Daillon (canton Vallese) è stato ricoverato in terapia intensiva.

Neutralizzato dalle pattuglie e da un'unità speciale delle forze dell'ordine che hanno fatto fuoco dopo essere state minacciate, l'uomo è stato ferito in maniera grave al torace ed è stato ricoverato. Le sue condizioni di salute non hanno consentito di interrogarlo.

Da quanto sta emergendo sembra che l'uomo avesse un legame - non stretto - di parentela con alcune vittime. In ogni caso "possiamo presumere che conosceva l'insieme" delle vittime, ha affermato il procuratore Catherine Seppey. Non si conoscono ancora i motivi dell'autore - presunto, precisa la polizia - della strage. 

I fatti si sono svolti poco prima delle 21. Le tre persone decedute sono morte sul posto: si tratta di tre donne di rispettivamente 32, 54 e 79 anni. I due feriti - un 33enne, in coppia con la vittima più giovane, e un 63enne - sono stati ricoverati all'ospedale.

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