Legno, le aziende brianzole
alle prese con nuove regole

Al convegno nella sede di Riva1920 dibattito sulle novità europee. Ci sarà burocrazia in più, ma anche maggiore protezione

CANTÙ Il distretto dell'arredo è riferimento per la provincia e resta saldo a suon di export. Ma accoglie preoccupato il nuovo protocollo.

«Magari non dichiareranno l'ebano fuorilegge. Ma intanto ci ritroveremo tutti quanti la Forestale in bottega per i controlli», il commento ironico ma fino a un certo punto di Maurizio Riva, riferimento per gli operatori del legno arredo.

A partire dal 3 marzo, chiunque dovrà tenere conto delle nuove normative europee sull'acquisto di legname extra Ue. Si prevede l'ingaggio di traduttori per garantire la massima trasparenza sugli impianti legislativi dei paesi d'origine. E una serie di sanzioni.

Sguardi attentissimi, giovedì sera, nel corso del convegno organizzato proprio nella sede di via Milano, a Cantù, di Riva1920. «Si tratta di un cambio epocale - l'intervento di Francesco Ragazzini, collega di Dell'Orto - il nuovo regolamento serve per essere certi che il taglio d'origine sia legale. E la legalità della legna di provenienza, insieme al prezzo e alla qualità, d'ora in avanti sarà uno dei parametri di cui si dovrà tenere conto. È un regolamento che impegna moltissimo le aziende. Non è semplice e non è nemmeno veloce. Ma metterlo in pratica è una responsabilità».

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