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Mercoledì 20 Febbraio 2013
Caccia alla Canzone mononota
Vanno a ruba i biglietti per Elio
Ora c'è grande attesa per il concerto al teatro Sociale che, con estrema lungimiranza, aveva prenotato il gruppo con largo anticipo: l'appuntamento è fissato per domenica 21 aprile
Ma quello che è certo è che la band milanese è la vincitrice morale del Festival di Sanremo, con un secondo posto che bissa quello de "La terra dei cachi" di 17 anni fa (passa il tempo). Ora c'è grande attesa per il concerto al teatro Sociale che, con estrema lungimiranza, aveva prenotato il gruppo con largo anticipo: l'appuntamento è fissato per domenica 21 aprile.
I biglietti, in vendita da oggi al botteghino di piazza Verdi e sul sito Internet costano 40 euro per la platea e i palchi e 30 euro per le gallerie (più i diritti di prevendita in entrambi i casi). Infoline 031-27.01.70 e www.teatrosocialecomo.it.
Il nuovo album? "Lo stiamo completando, senza fretta, i pezzi del Festival ci sono, ma non si può correre a realizzare un disco solo perché arriva Sanremo. I cd non venderanno come un tempo, noi non abbiamo mai venduto chissà quante copie, ma continuiamo a fare musica alla maniera di Elio e le Storie Tese: con scrupolo e curiosità, voglia di divertirci e divertire».
E, per divertire, ecco i trucchi: macrocefali la prima sera, con un trucco curato da Lorenzo Tamburini che si è occupato anche di "gonfiare" tutti i componenti per la finale. Arrivano da Modena, invece, i microstrumenti utilizzati dalla band, a sua volta in versione mignon, per interpretare "Con un bacio piccolissimo" nella quarta serata: creazioni di Nicolas Franco e Riccardo Lodi, non sono giocattoli ma miniature che i due liutai hanno realizzato senza conoscerne la destinazione. Quella dei mutamenti di immagine davanti alle telecamere di Raiuno è una costante anche se è sempre una sorpresa.
Impossibile dimenticarli, in quella prima volta, truccati come i Rokets, completamente rivestiti d'argento. All'epoca era nel gruppo anche Paolo Panigada, in arte Feiez, fiatista, polistrumentista, scomparso nel 1998. A lui è andata la dedica di Elio subito dopo aver cantato perché, tra tanta dissacrante ironia, lui, Rocco Tanica, Cesareo, Faso, Christian Meyer e Antonello Aguzzi "Jantoman", ultimo arrivato proprio in vece di Feiez, sono, prima di tutto grandi musicisti che sanno fare tutto, proprio di tutto con le note.
E "La canzone mononota" ne è la prova più eclatante. C'è più musica in quei pochi minuti che in tutto il festival riuscendo a citare (e a irridere) contemporaneamente Jobim, l'inno cubano, Rossini (avevano interpretato una loro versione di "Largo al factotum") e perfino la vecchia pubblicità dell'amaro al carciofo (il caffè di Elio al tavolino).
Alessio Brunialti
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