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Venerdì 15 Maggio 2009
Scuole ferme sei giorni per le elezioni
Gli esami slittano, i presidi insorgono
Tra europee e referendum i ragazzi di terza media rischiano di essere in classe a luglio
«Stiamo ancora aspettando dal ministero - dice Anna Grandi, preside dell’istituto comprensivo Como -Rebbio - indicazioni più precise a riguardo. L’ideale sarebbe poter iniziare gli esami già il 15 giugno di modo che, anche escludendo i giorni di votazione, si possano terminare gli scritti prima della chiusura per il referendum stabilita per il 19 giugno e completare gli orali entro la fine del mese».
Quest’anno infatti gli alunni dovranno sostenere ben cinque prove scritte fra cui la prova Invalsi che si svolgerà in tutta Italia il 18 giugno. «Se gli esami iniziassero il 17 giugno gli scritti terminerebbero soltanto il 25 o il 26 giugno e, necessariamente, bisognerebbe spostare gli orali nel mese di luglio ritardando di molto l’usuale fine degli esami. L’unica possibile alternativa per non procrastinarli ulteriormente potrebbe essere quella di riservare, durante il referendum, tre aule per lo svolgimento delle prove scritte d’esame, un’ipotesi di cui bisognerà prima vagliare l’effettiva fattibilità. Il ministero ha deciso, proprio per risparmiare tempo, di dare alle scuole l’onere di stampare i diplomi, un compito assolto fino all’anno passato dall’Istituto Poligrafico di Stato: sarebbe un peccato se, nonostante questo provvedimento, gli alunni non potessero averli entro al massimo i primi di luglio. La verità è che due votazioni in meno di un mese pesano molto sul nostro calendario perché, tra l’altro, ci fanno perdere numerosi giorni di lezione». Quello che servirà alle scuole, nel caso in cui non arrivassero indicazioni più precise dal ministero, sarà quanto meno un coordinamento locale per stabilire una data comune per l’inizio degli esami come precisa Donatella Diacci, responsabile dell’autonomia scolastica all’Ufficio scolastico provinciale (Usp): «Di certo per ora sappiamo solo che gli esami dovranno iniziare dopo il termine dell’anno scolastico. Alcuni referenti sono andati a Roma per avere risposte più precise e, nel caso non vengano date risposte chiare, abbiamo previsto una conferenza, di cui non è stata ancora fissata la data, di servizio con tutti gli ispettori e il dirigente dell’Usp Claudio Merletti per stabilire un comune inizio degli esami».
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