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Martedì 19 Maggio 2009
La Lega: «Niente moschea in via Pino»
Ed è pronta a tornare in piazza
Dai lumbard anche frecciate a Gasparri. Il Pdl: «Chiediamo lumi a Bruni»
Sul piede di guerra la Lega Nord che in passato, con una serie di manifestazioni proprio in via Pino, aveva chiesto e ottenuto la chiusura dei locali utilizzati abusivamente come luogo di culto. «Terremo gli occhi aperti - interviene il segretario cittadino del Carroccio Angelo Sala - per prima cosa si dovrà verificare se continuano a pregare dove lo fanno adesso, cioé a Muggiò. Se così non è significa che i locali di Camerlata vengono utilizzati come moschea. In teoria, quando apriranno, potranno usare gli spazi solo come centro culturale all’interno del quale non ammessa la preghiera. I residenti sono già in fibrillazione e noi siamo pronti a tornare in piazza se le cose non andranno nel rispetto delle leggi». Sala rincara poi la dose: «Lì in passato ci sono stati parecchi problemi, con persone con curriculum preoccupanti. Ora i tappeti fanno presupporre che lì si voglia tornare a pregare. Chiediamo innanzitutto la presenza costante delle forze dell’ordine con una maggior sorveglianza della zona. Se torna ad essere una moschea, ovviamente, ne chiederemo conto». L’esponente lumbard chiama poi in causa direttamente il Pdl e le dichiarazioni del senatore ex An Maurizio Gasparri, sabato sera in città: «Visto che dice che sono tanto attenti alla sicurezza, chiederemo al Pdl di essere solidali con le nostre iniziative in via Pino».
Sull’attenti anche il neocapogruppo Pdl a Palazzo Cernezzi, MarcoButti: «Ne parleremo in gruppo e chiederemo al sindaco lumi sul futuro dei locali di Camerlata. In ogni caso c’è da parte nostra contrarietà alla riapertura di una moschea, anche se camuffata da centro culturale». Dalla chiusura della moschea, nel dicembre del 2005, era poi ripartito l’iter per la riapertura del centro, arrivato a conclusione nel settembre del 2007, quando la comunità ha ottenuto il cambio di destinazione d’uso da magazzino a centro culturale. Le prescrizioni imposte dall’amministrazione comunale prevedevano la realizzazione dei servizi igienici e alcuni documenti per annunciare la riapertura definitiva della struttura. Da allora, però, era rimasto tutto fermo. Fino ai giorni scorsi con i lavori e i tappeti.
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