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Venerdì 29 Maggio 2009
Muffa, crepe e scatole di banane
Sede dei vigili davvero alla frutta
I consiglieri "ispettori": «Condizioni pessime». Pronta una mozione delle minoranze
Ieri una delegazione di sei consiglieri comunali (Luigi Bottone e Carlo Ghirri del gruppo misto, Alessandro Rapinese di Area 2010, Emanuele Lionetti della Lega Nord, Marcello Iantorno del Pd e Mario Molteni di Lista per Como) ha effettuato un’ispezione del comando, richiesta da Bottone e autorizzata dallo stesso sindaco Stefano Bruni. E quello che hanno scoperto li ha lasciati davvero esterrefatti. L’archivio verbali non è degno di questo nome. A meno che non si voglia chiamare archivio un capannone semi abbandonato, dai cui muri si staccano brandelli di intonaco e dove migliaia di verbali giacciono tra polvere e umidità in scatole di cartone recuperate da imballaggi per le banane. In pessime condizioni anche la rimessa delle moto dei vigili: una parete è puntellata da circa tre anni con sostegni d’acciaio per evitarne un improvviso cedimento. E che dire del “nuovo” spogliatoio femminile? È stato terminato mesi fa, ma inutilizzabile perché manca l’allacciamento dell’acqua. E problemi non finiscono qui. «Nell’archivio - denunciano i consiglieri - ci sono decine e decine di scatole aperte con i verbali in originale degli ultimi 5 anni. Si tratta di pratiche in corso di validità e di verbali di contravvenzioni non pagate e iscritte a ruolo con la concreta possibilità che nel caso di incendio o di allagamento tutto questo importante incartamento vada perduto. Risulta che per le riunioni operative del mattino venga usata una modestissima saletta che è anche punto di passaggio per lo spogliatoio maschile. L’attuale spogliatoio femminile invece è un localino buio». Il leghista Lionetti, unico della maggioranza consiliare insieme a Bottone (fuoriuscito dall’Udc, ndr) negli scorsi mesi aveva evidenziato alcune problematiche legate alle condizioni di lavoro dei vigili: «Queste cose non possono essere ignorate. Sono sicuro che il sindaco non sapeva di questa grave situazione».
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