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Martedì 02 Giugno 2009
Politeama al palo
I privati non cedono il loro 20%
Il Comune aggiunge 50mila euro per acquisire le quote
Lunedì vertice con Bruni. Lionetti: «Una sottoscrizione»
L’iter iniziato lo scorso 21 novembre, con la convocazione dell’assemblea dei soci finalizzata a proporre a quelli minoritari la cessione delle rispettive quote al Comune, non ha finora sortito effetti. «Un accordo non è stato raggiunto - riferisce il presidente della società Politeama Srl, Ilvo Tolu -. Soltanto alcuni, come i marchesi Rovelli, hanno dato la disponibilità a vendere. Ora i consiglieri Lionetti e Arcellaschi si sono attivati per spingere l’amministrazione a offrire qualcosa di più rispetto a quanto stabilito dalla perizia. Parteciperò anch’io all’incontro che hanno fissato con il sindaco e cercheremo di trovare una soluzione». Rispetto alla proposta del Lions, Tolu conferma la propria «disponibilità a valutare con loro la perseguibilità delle ipotesi di riutilizzo del Politeama che hanno formulato». Ma se i soci privati non cedessero? «Il problema non è insuperabile - ritiene Tolu -. Alcune cose si possono fare anche se resta una quota minoritaria di privato, ma certo molte soluzioni potrebbero essere più agevoli se il Comune detenesse il 100% della proprietà».
Più categorico Lionetti, che ritiene questa una condizione irrinunciabile: «I finanziamenti per i restauri da Regione e Beni culturali riusciamo a ottenerli solo se la proprietà è totalmente comunale, altrimenti avremo un altro San Gottardo. Con l’aggravante che questo è un bene pubblico e forse con un maggiore interessamento da parte di Palazzo Cernezzi si potrebbe addivenire a una soluzione. Io farò il possibile per coinvolgere tutte forze, sia di maggioranza che di minoranza».
Il Comune aveva fatto valutare l’immobile dagli esperti del Politecnico di Milano, che lo avevano stimato 2,4 milioni di euro. Quindi, sul bilancio 2008 erano stati stanziati 350mila euro da offrire ai circa 30 soci privati per acquisire le rispettive quote. Alcuni sono risultati deceduti o irreperibili, quindi la trattativa si è ristretta a una ventina di soggetti. Ma pare che i detentori della fetta più ampia - la famiglia Comolli/Mercenaro che possiede il 14% - abbia rilanciato, supportando la richiesta con una controperizia. «Nel bilancio 2009 sono stati aggiunti altri 50mila euro - riferisce Lionetti - e adesso domanda e offerta sono più vicine».
Il consigliere leghista, amico di Alfredo Gaffuri che nel 2000 lasciò in eredità l’80% del Politeama al Comune, spinge anche perché venga riaperto l’albergo di 11 stanze (più 3 appartamenti) sopra la sala. «Sarebbe un segnale importante per una città che vuole essere turistica». L’11 giugno è fissato un altro incontro con Bruni per valutare i progetti di recupero. Intanto, Lionetti pensa a come finanziarli: «Non aspettiamoci grandi interventi esterni. Piuttosto puntiamo su una sottoscrizione popolare, perché il Politeama è uno dei fiori all’occhiello della nostra città».
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