Incatenati per una deroga
Ma il sindaco non ci sente

Negozianti contro la norma anti kebab. Bruni: modi sbagliati

La rivolta degli esercizi artigianali contro la cosiddetta legge anti kebab varata dal Pirellone parte da Como. Ieri Roberto Lo Fiego e Calogero Sciarabba, titolari rispettivamente del Forno di via Borgovico e del Nicoricho’s di viale Lecco si sono incatenati al cancello d’ingresso del Comune per protestare contro il blitz degli agenti di polizia locale dello scorso weekend. Il gesto è servito per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e, soprattutto, dell’amministrazione comunale. «Quello che chiediamo - ha detto Lo Fiego - è che il Comune provveda a stabilire deroghe alla legge regionale che ci proibisce di vendere i nostri prodotti dopo l’una di notte. Per colpa di questa legge non è diminuito drasticamente il mio guadagno, ma ho anche dovuto licenziare due dipendenti. E presto ne dovrò licenziare altri due Tutti contratti a tempo indeterminati». Lo Fiego e Sciarabba sono stati dunque ricevuti dall’assessore al Commercio Etta Sosio e dal dirigente del settore Commercio Marco Fumagalli per un colloquio a porte chiuse in cui è stato illustrato il metodo con il quale il Comune sta affrontando il problema. Molto critico il sindaco Stefano Bruni, che passando davanti ai protestanti si è astenuto dal rivolgere loro la parola: «Non è questo il modo di manifestare un dissenso, così non possono che ottenere meno di quanto chiedono. Non ci si incatena davanti alle istituzioni per segnalare disagi altrimenti da domani lo faranno tutti. Abbiamo condannato il portavoce della comunità musulmana Sawfat el Sisi e quanti con lui sono venuti a pregare in comune. In quel caso tutti contro perché sono islamici, perché oggi non sento la stessa condanna?». Bruni, ad ogni modo, non ha chiuso le porte alla possibilità di deroghe: «Nell’interesse degli operatori, dei locali e dei residenti decideremo entro la prossima settimane se e quali deroghe applicare alla nuova legge regionale, comunque cercando un punto di equilibrio tra tutti gli interessi espressi».  Entro mercoledì il Comune ascolterà anche i rappresentanti di Cna e Confcommercio. Una relazione tecnica indicherà al sindaco e alla giunta quali possibili deroghe applicare in tema di orari e di requisiti professionali per l’autorizzazione alla vendita degli alimenti.

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